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Sciacca. Consiglio Comunale, rimandato Consuntivo 2017: la maggioranza non esiste più


Un sindaco arroccato sulla poltrona trincerandosi dietro un “è la città che mi sostiene” ed un consiglio comunale ingestibile e pieno di astio, anche personale: questo lo spettacolo molto poco esaltante andato in scena questa sera in sala Falcone-Borsellino

Sciacca. Consiglio comunale, si vota il bilancio consuntivo

Sciacca. Consiglio comunale, si vota il bilancio consuntivo 2017, la maggioranza abbandona l'Aula, Le dichiarazioni di Simone Di Paola e la replica di Calogero Bono su cui interviene il presidente Montalbano che innesca una "bagarre" che coinvolge tutti i consiglieri di opposizione.

Gepostet von FattieAvvenimenti SciaccaeProvincia am Donnerstag, 4. Oktober 2018

La maggioranza, o quel poco che ne resta, con le amare parole di Simone Di Paola abbandona l’aula consiliare e rimanda tutto a domani sera, sperando in una migliore mediazione ad animi freddi. Stasera non sarebbe potuto passare il consuntivo 2017 con tutti gli effetti negativi del caso sulla città, dimostrando definitivamente che Francesca Valenti non ha più una maggioranza a sostenerla, almeno oggi; domani sarà un altro giorno.

Infelice e sgarbata poi la mossa del presidente del consiglio comunale Pasquale Montalbano, che accortosi che in aula erano rimasti solo i consiglieri di opposizione e Carmela Santangelo, ha maldestramente interroto l’intervento di Calogero Bono per chiedere la verifica del numero legale, venendo giustamente attaccato dai consiglieri presenti ritenendo che volesse volontariamente evitare che l’opposizione esprimesse il proprio punto di vista.

Insomma, nel primo consiglio comunale dopo l’azzeramento di giunta voluto dal Sindaco Francesca Valenti e dai due soci di maggioranza Nuccio Cusumano e Michele Catanzaro sono piovute solo critiche a dirotto. Dall’opposizione all’ex maggioranza il parere è stato quasi unanime: l’azzeramento è stato un tradimento della volontà popolare, oltre che dei personaggi politici che avevano permesso a Francesca Valenti di vincere le elezioni.

Con Filippo Bellanca a godersi lo spettacolo dai banchi della stampa e l’assenza annunciata di Paolo Mandracchia e Cinzia Deliberto – la cui assenza però è dovuta a motivi personali, anche se le crepe politiche sono evidenti –, la maggioranza ha visto anche prendere le distanze – anche queste posizioni note – di Carmela Santangelo e Valeria Gulotta. Santangelo che senza mezze parole ha detto che il Sindaco Valenti con la proposta di “rinnovamento” ha ingannato la città e la stessa Santangelo, sia sul piano politico che su quello umano: il “bene della città” è una scusa per coprire il “gioco politico a danno di tutti”. 

Duro anche Accursio Sabella che ha rivelato come – pur avendo dato il benestare alla Mondino – la componente Cascio sia stata tenuta fuori dall’azzeramento e dalla successiva “spartizione” di poltrone. 

Un fuoco di fila quello dell’opposizione, dal Centro Destra con Calogero Bono, Giuseppe Milioti, Silvio Caracappa, Salvatore Monte al M5S con Teresa Bilello e Alessandro Curreri a Mizzica di Fabio Termine: l’esperienza amministrativa della Valenti è stata descritta come fallimentare ed incapace di risultati concreti a favore della città.