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26 Migranti Da Lampedusa trasferiti a Potenza sono positivi al Covid: il sindaco valuta denuncia alla Lamorgese


Ventisei dei 50 migranti facenti parte di un gruppo sbarcato a Lampedusa e trasferiti in Basilicata, dove, dopo il test al Covid-19 sono risultati positivi. Si teme l’origine di un focolaio in una regione che era Covid Free

Il sindaco di Potenza Mario Guarente e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese

La notizia è riportata dal quotidiano “la Repubblica”, che scrive anche che i soggetti in esame, sono arrivati in Basilicata con un certificato di negatività al virus, rilasciato dai medici di Lampedusa, firmato lo scorso 13 luglio. Di fatto sarebbe la conseguenza della fretta con cui si è gestita l’emergenza sbarchi, dettata dall’esigenza di placare le proteste dei residenti e sopratutto di svuotare velocemente l’hotspot di Lampedusa, ormai al collasso perenne, dove a fronte di una capienza di 95 persone, al momento ne sono ospitati oltre 1000. Ora però a preoccuparsi per i contagiati sarà la Basilicata.

Non appena la notizia è trapelata, la tensione in Basilicata e sopratutto a Potenza è salita alle stelle, con i cittadini che non intendono accettare l’arrivo di soggetti positivi. Nella Regione potrebbe quindi accadere ciò che è già successo in Calabria, dove le vibranti proteste hanno costretto il governo a ritrasferire gli immigrati infetti.

Il sindaco di Potenza Mario Guarente della Lega, infatti ha preannunciato barriere umane, poi si è rivolto al ministro Lamorgese minacciandola di denunciarla: “Queste persone sono arrivate con un certificato di negatività al test sierologico che io ho avuto modo di leggere, test evidentemente inattendibili. Stiamo valutando denunce non solo nei confronti di chi lo ha materialmente effettuato, ma anche della ministra Lamorgese che si è assunta la responsabilità di mandare in giro per l’Italia gente infetta”.

A breve giro – come riportato da “La Gazzetta del Mezzogiorno” – è arrivata anche la dichiarazione del presidente della Regione Vito Bardi: “Nel caso in cui il ministero degli Interni volesse destinarci ulteriori arrivi di migranti extracomunitari, e laddove non si effettuassero tutti i protocolli sanitari previsti, mi vedrei costretto nei modi e nelle forme di legge a impedire ulteriori accessi o presenze in Basilicata”.
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Due affermazioni pesanti che se messe in atto, aprirebbero, dopo quelli in Sicilia con il sindaco di Messina Cateno De Luca, nuovi contrasti tra le autorità locali e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Del resto, sono le autorità locali a dover gestire il problema ormai generalizzato delle fughe dei migranti dai luoghi di quarantena, cosa che ovviamente mette in grave agitazione le popolazioni dei territori.