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A 96 anni muore Enzo Garinei, colonna del Teatro italiano anche al Cinema e in Tv: da Totò le Mokò ai Jefferson

“Oggi si conclude una parte della storia del teatro italiano. Oggi ci lascia un grande interprete, un caratterista, un galantuomo di altri tempi”

Si chiude una pagina della storia del teatro italiano. Ci lascia Enzo Garinei, all’età di 96 anni. Attore, doppiatore e regista, Fratello del noto commediografo e regista teatrale Pietro Garinei e padre di Andrea Garinei (1966-2016) – attore anch’egli, morto prematuramente – Enzo Garinei è stato un prolifico attore teatrale, televisivo e cinematografico, nonché uno dei principali caratteristi del panorama italiano.

Esordisce al cinema nel 1949, in Totò le Mokò, e nel corso di quattro decenni partecipa, in ruoli secondari, a numerose commedie musicali e film. Nel teatro leggero ha partecipato a numerosi spettacoli di Garinei e Giovannini. Nel 1997-1998 ha recitato, a fianco di Delia Scala e Gerry Scotti nella serie televisiva Io e la mamma. Nel 2008 e 2009 è stato fra i protagonisti di Facciamo l’amore, a fianco di Gianluca Guidi e Lorenza Mario e di Aggiungi un posto a tavola, sempre a fianco di Gianluca Guidi e con Marisa Laurito.

Nella stagione teatrale 2017-2018 ed ancora nella stagione 2019-2020 è ritornato in tournée con la nuova edizione di Aggiungi un posto a tavola, interpretando dal vivo “la voce di Dio”, ottenendo un tributo d’affetto da parte del pubblico. Fino al 2008 è stato anche, saltuariamente, doppiatore: il personaggio più noto da lui doppiato è probabilmente quello di George Jefferson (interpretato da Sherman Hemsley) della sitcom I Jefferson (1975-1985) e anche Stan Laurel. Nel luglio 2009 ha vinto il riconoscimento speciale Leggio d’oro “Alberto Sordi”. Fondatore e direttore artistico dell’Accademia nazionale di teatro “Ribalte” con sede a Roma, Garinei ha formato decine e decine di attori.

Il suo assistente, Salvatore Monte, lo ricorda così: “Oggi si conclude una parte della storia del teatro italiano. Oggi ci lascia un grande interprete, un caratterista, un galantuomo di altri tempi. Insieme abbiamo calcolato palcoscenici, condiviso l’amore per la commedia musicale ed amato e tutelato quella magica sigla che ha fatto sognare il pubblico: Garinei&Giovanni. Con i suoi 96 anni, Garinei ha vissuto un secolo di teatro in Italia, prima al fianco del padre Andrea, poi del fratello Pietro. Enzo Garinei non è stato però protagonista solo calcando i palchi dei teatri di tutta Italia, ma anche del cinema e della televisione, conquistando il pubblico con il suo modo di fare bonario e la sua simpatia. Simpatia che sarà difficile dimenticare. Il suo sorriso e la sua galanteria resteranno nei cuori di ciascuno di noi.”

Piene di emozione, ancora, le parole di Monte: “Un amico, un nonno, un complice, un compagno di giochi, un fratello, un collega di marachelle. Il mio rapporto con Enzo Garinei ha inizio nel 2002. Lo conobbi al Sistina in occasione di Aggiungi un posto a tavola e due anni dopo diventai suo allievo nella sua scuola di teatro “Ribalte”. L’anno seguente, quando avevo completato la mia formazione, mi chiese di diventare suo assistente. Il nostro rapporto, già ben saldo, basato su una naturale complicità, assunse un valore granitico. Diventammo inseparabili. La differenza di età sembró svanire nel nulla, lasciando spazio a confidenze, idee e programmi. Nel 2006, dopo la morte del fratello, ci trasferimmo al teatro Sistina; Enzo divenne direttore artistico e da quel momento, per ben due anni, lo accompagnai giornalmente nella sua attività che, con tutta franchezza, era straordinaria. Nel 2007 ci ritrovammo a recitare insieme, comico e spalla. Tante repliche, tante avventure dalle mille risate e dagli aneddoti indimenticabili. Enzo rappresenta una delle parti più belle della mia vita; abbiamo riso, scherzato, litigato, ci confrontavamo, ci confidavamo ma, soprattutto, ci siamo voluti un gran bene e, adesso possiamo dirlo… ne abbiamo combinate di tutti i colori! Ciascuno di noi ha portato sempre con se un pezzo dell’altro, come per magia. È stata un’amicizia rara, densa di affetto e di ricordi, una di quelle amicizie che profumano di famiglia”.