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A Castelvetrano e Menfi consiglieri e assessori “incompatibili” per debiti col Comune: a Sciacca tutti in regola?


La legge è chiara, gli amministratori comunali, siano eletti o nominati come gli assessori, non devono avere debiti con il Comune, pena l’incompatibilità con la carica

A dirlo è il Testo Unico degli Enti Locali, che distingue questo genere di casi rispetto alla pendenza di una lite in materia tributaria, che invece non comporterebbe alcuna incompatibilità. Il debito inoltre non rappresenta causa di incandidabilità, che invece avviene in caso di condanne per determinati reati.

È una norma non nuova ma che raramente viene fatta rispettare, vuoi per pura dimenticanza o, ad essere maliziosi, perché a farla rispettare dovrebbero essere gli stessi eletti, che magari pensano, che per il “quieto vivere” è meglio non smuovere le acque.

Ma a questa regola non scritta ogni tanto c’è qualche eccezione, anzi due al momento per essere precisi. Il primo caso si è verificato nella seduta di insediamento del consiglio Comunale di Castelvetrano. Il consigliere Marcello Craparotta, deve all’erario comunale la somma di 3.858,77 euro, motivo per il quale nella prima seduta di insediamento di venerdì 30 maggio, i consiglieri dell’opposizione gli ha contestato l’incompatibilità col suo ruolo.

Craparotta ora ha due opzioni o sana attraverso il pagamento della somma o deve lasciare la carica di consigliere.

L’altro caso riguarda Menfi, dove ad essere sotto accusa è l’assessore comunale al turismo Nadia Curreri. Qui sono stati i consiglieri d’opposizione “Idea Menfi”, a chiedere le dimissioni dell’assessore, che sarebbe titolare di un bed and breakfest a Porto Palo, in base al quale avrebbe dovuto riferire se l’attività è in regola con le tasse e imposte comunali, ma al momento solo silenzio. Per l’opposizione in mancanza di una risposta, l’assessore dovrebbe dimettersi.

Questi i due casi che hanno portato alla ribalta una norma dormiente nei cassetti. In molti infatti, dopo questi due casi, si chiederanno se tutti gli eletti e i nominati del Comune di Sciacca siano in regola con la legge o se qualcuno ha debiti che non ha dichiarato. Del resto, visto il “giusto” accanimento dell’amministrazione comunale e dei solerti dirigenti verso i “comuni cittadini” evasori – a volte andando anche oltre il lecito, come dimostra la sentenza sugli avvisi di pagamento per il canone di depurazione del 2012 -, sarebbe “cosa buona e giusta”, usare la stessa intransigenza verso sé stessi, altrimenti verrebbe alla mente la frase cult del Marchese del Grillo: “Io so’ io, e voi non siete un …”

Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo un oceano, vorranno – tutti – i consiglieri comunali saccensi e non solo, in nome della trasparenza, rendere pubbliche le loro eventuali pendenze con il Comune? Staremo a vedere.