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A Kiev le parole di Berlusconi bruciano più di un attacco russo: “agitatore vip, danneggia l’Italia”

Dall’Ucraina devastata dai bombardamenti russi e ridotta ad un ammasso di macerie, ci ricordano che “l’amicizia tra Berlusconi e Putin” “danneggia l’Italia”

“Berlusconi è un agitatore vip che agisce nel quadro della propaganda russa, baratta la reputazione dell’Italia con la sua amicizia con Putin. Le sue parole sono un danno per l’Italia”.

A dirlo, dall’Ucraina che preferisce le armi al dialogo ed infatti è ridotta ad un cumolo di macerie mentre l’Occidente continua a mandare armi per continuare il massacro in atto, è Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, che dalle sempre pronte colonne di Repubblica commenta le dichiarazioni di ieri del leader di Forza Italia: “Getti la maschera e dica pubblicamente di essere a favore del genocidio del popolo ucraino”, aggiunge Podolyak, citato ancora da Repubblica.

Ovviamente nessuno ha messo in dubbio la parola “genocidio” usata da Podolyak, per la quale abitualmente ci si riferisce alla “metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio degli individui e l’annullamento dei valori e dei documenti culturali”. Una parola forse poco appropriata considerato che secondo le stime fatte dall’Onu a dicembre 2022 in Ucraina erano – purtroppo, perché ogni morte è una tragedia, bene ricordarlo – 6700 civili a fronte di oltre 100mila soldati ucraini uccisi durante la guerra già a novembre 2022, secondo le stime UE.

Numeri tragici dunque, tragica realtà di guerra, ma – per fortuna – ben lontani da quelli propri di un genocidio dove abitualmente si contano milioni di morti tra i civili.

Ad ogni modo, “a salvare la Patria” ci ha pensato il ministro della Difesa Guido Crosetto: “I governi parlano con gli atti. Gli atti di questo governo, approvati dal Parlamento da tutte le forze politiche, pare siano abbastanza chiari: la posizione dell’Italia non può essere messa in discussione e non è messa in discussione dalla maggioranza né da gran parte dell’opposizione”.

Dunque la posizione dell’Italia non è in discussione. Peccato Crosetto non abbia specificato quale sia la posizione assunta, qualcuno suggerisce essere la leggendaria “postura della leonessa”.

Tuttavia a Kiev le parole del Cav devono aver risuonato come un tuono a ciel sereno e così anche il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko ha voluto dire la sua, dicendo che con le sue “assurde accuse” al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Silvio Berlusconi “tenta di baciare le mani insanguinate di Putin” come fece con Gheddafi e “incoraggia la Russia a continuare i suoi crimini”.

Ecco, in questo passaggio Nikolenko ha involontariamente ricordato un altro “grande successo” dell’Occidente: uccidere Gheddafi per ritrovarsi due Libie perennemente in guerra.

Tuttavia, anche in questo caso, la posizione della leonessa “salva le sorti dell’Italia” – ???-  e Nikolenko grazia Roma: “Apprezziamo invece molto la pronta risposta del premier italiano Georgia Meloni, che ha riaffermato l’incrollabile sostegno del governo italiano all’Ucraina dopo le inaccettabili dichiarazioni di Berlusconi”.