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Accordo tra Conte e Renzi: “I 5Stelle si piegano per salvare Bonafede, SI a Sanatoria per 300mila irregolari”


Conte e Renzi dopo giorni di cannoneggiamento a “salve”, il primo indicandolo come il referente di un misero 2% e l’altro accusandolo di totale inefficienza sulla gestione della pandemia, trovano un accordo con il benestare del M5S

Ieri il premier Giuseppe Conte ha incontrato Matteo Renzi che in questi giorni ha più volte minacciato si staccare la spina al governo se le sue proposte non venissero fatte proprie dall’esecutivo. Renzi ha chiesto decine cose, ma ciò su cui ha puntato maggiormente è la sanatoria per 600 mila irregolari già presenti sul territorio italiano.

Che il “focus” fosse questo si è subito intuito dalla ferma presa di posizione del ministro Bellanova che ha minacciato più volte le dimissioni, anticamera dell’uscita dal governo, che inevitabilmente cadrebbe. Italia viva infatti è forte di ben 17 senatori, senza i quali al Senato la maggioranza andrebbe sotto e il governo non sopravviverebbe.

L’occasione per fare mancare questi nimeri sarebbe la votazione sulla mozione di sfiducia al Ministro Alfonso Bonafede presentata da Lega, FdI e FI, in questo caso se Iv votasse con le destre si aprirebbe una crisi di governo dagli esiti imprevedibili. Si potrebbe tornare a votare, ma molto probabilmente il Presidente Mattarella cercherebbe – anche se ha negato ufficialmente – di fare nascere un nuovo governo. In ogni caso Giuseppe Conte non sarebbe più premier.

Una situazione che non avrebbe un lieto fine ne per Renzi, ne per Conte e ancora meno per il M5S. Ed allora come sempre accade, in politica si trova una soluzione che “come sempre” costringe i politici a fare il “doppio salto mortale carpiato”, che tradotto significa rimangiarsi tutto quello che il giorno prima si era affermato con certezza.

Renzi vuole la sanatorio per 600 mila irregolari o sfiducia Bonafede, i grillini non vogliono sanatorie per concedere altre percentuali di preferenze a Salvini ed ecco allora entrare in azione Conte, che da buon democristiano è un abilissimo mediatore ed infatti mette d’accordo tutti: sanatoria per 300 mila, invece dei 600 mila chiesti e niente sfiducia al ministro. Morale della favola “e vissero tutti felici e contenti”, almeno i politici, un po meni gli italiani.

A scanso di equivoci, che il movimento 5 stelle si sia piegato alle logiche della più vecchia politica, accettando la regolarizzazione dei migranti stranieri per salvare la posizione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è ufficializzato da un post pubblicato sul blog delle stelle che ha certificato la retromarcia, nonostante la contrarietà di Vito Crimi e Luigi Di Maio, che alla fine si sono piegati anche loro.

Questo il testo completo sul Blog delle Stelle.

“In Italia ogni anno lavorano nei campi 1 milione e 100mila persone: di queste, quasi 350mila è rappresentata da manodopera stagionale straniera che, a causa delle restrizioni per arginare la diffusione del Covid-19, non potrà prestare la propria opera nei lavori stagionali nelle campagne italiane. Questo problema è oramai impellente e non più rinviabile vista l’imminente periodo di raccolta di tante colture.

Doveroso per lo Stato italiano trovare soluzioni accettabili, concrete e rapide. Ed è per questa ragione che il governo sta approntando una apposita misura per i lavoratori stagionali», ribadendo che «l’obbiettivo dell’intervento attualmente in discussione riguarda i lavoratori stagionali e non l’insieme dei cittadini irregolari, che sono altra questione da affrontare in altro modo e in un diverso momento”.

Il post è inequivocabile e certifica la resa dei grillini: “Risulta innanzitutto necessario dare vita ad una piattaforma digitale istituzionale per l’incontro tra domanda e offerta in agricoltura. La struttura è già stata realizzata da ANPAL: va solo adeguata alle esigenze e peculiarità del comparto primario e riempita con le informazioni presenti nei database di AGEA (imprese con localizzazione delle relative particelle di terreno e dei luoghi di lavoro) e di INPS (lavoratori). Proprio negli elenchi INPS troviamo un primo potenziale bacino di possibile manodopera: sono circa 350mila i lavoratori (di cui 164mila stranieri) che storicamente non riescono a raggiungere le 50 giornate».

Si tratta di persone che ha già prestato la propria opera in agricoltura e che, magari, non è riuscita a trovare nuove occasioni di lavoro ma che sarebbe molto propensa all’impiego in quanto la 51esima giornata rappresenta il traguardo per ottenere un primo sussidio al reddito, l’assegno di disoccupazione agricola. Un secondo potenziale bacino potrebbe essere rappresentato da coloro che percepiscono sostegni al reddito (reddito di cittadinanza, Naspi) ma che desiderano avere altre entrate, attraverso lavori stagionali in agricoltura, a patto di non perdere però il proprio beneficio (in particolare adesso che stiamo affrontando questa emergenza), una volta terminata questa esperienza lavorativa. A tale scopo è necessaria una modifica normativa temporale ma ciò può avvenire con tempi molto rapidi”.

“La questione dei migranti irregolari – conclude il post – è una problematica seria, complessa e che merita un confronto approfondito. In questo particolare momento, siamo chiamati a raggiungere un risultato concreto per le imprese, i lavoratori e l’economia nazionale: la necessità di avere manodopera stagionale in agricoltura. Un risultato differente rispetto a questo rischierebbe di rappresentare solamente una battaglia di parte poco utile, se non dannosa, per il Sistema Paese”.