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Acqua. Inter.Co.PA presenta esposto alla Procura contro l’ATI dei sindaci: “Loro obiettivo marginale e funzionale a Girgenti Acque”


Il comitato per la gestione dell’acqua pubblica Inter.Co.PA, ha presentato esposto nei confronti dell’ATI (Assemblea Territoriale Idrica), presso la Procura di Agrigento e la Corte dei Conti.

L’importante atto, è stato fatto in considerazione del fatto che nonostante sia stato richiesto accesso agli atti per i Canoni di Concessione ai sensi dell’art. 19 della convenzione stipulata con la Girgenti Acque, dopo oltre 45 giorni nulla è stato consegnato all’associazione. La richiesta era stata inoltrata il 13-05-2017 e reiterata il 31-05-2017, a seguito di più specifiche indicazioni da parte della stessa ATI degli atti richiesti.

“La richiesta – spiega Franco Zammuto, coordinatore Inter.Co.PA – si è resa necessaria per comprendere come mai la Girgenti Acque ha proceduto, dal 2007 ad oggi, ad adeguare i canoni e le tariffe da caricare in bolletta secondo i parametri stabiliti dall’AEGEESI e dall’inflazione, mentre il canone di concessione non è mai stati adeguato agli stessi. Inoltre, Inter.Co.PA, ravvisa molte perplessità sull’utilizzo di queste somme rispetto alla loro ragion d’essere e alla loro destinazione finale. Non è superfluo far sapere che Inter.Co.PA si affida a professionisti in grado di suffragare le proprie ragioni e valutare che il danno arrecato, dal 2007 ad oggi è all’incirca di 1.600.000,00.

L’occasione, per il comitato Inter.Co.PA, si presta a sollevare il fondato sospetto che la strategia dell’ATI, dal momento in cui si è insediata nel giugno del 2016, sia volta principalmente alla riduzione delle tariffe oltre che ad un patto di non belligeranza con i diciassette comuni che non hanno consegnato le acque a Girgenti Acque piuttosto che a verificare se l’attività del gestore, in questi dieci anni, abbia realmente creato disservizi e inadempienze come manifestato dai circa 350mila cittadini dis/serviti dal gestore che in più circostanze hanno protestato e contestato i loro servizi resi e per le tariffe applicate.

Il sospetto nasce dal fatto che a fronte di una iperattività, inusuale dalle nostre parti, che hanno già prodotto il Regolamento di Utenza, la Carta dei Servizi e addirittura un Addendum all’Accordo contrattuale del 27-11-2007, che sembra porti la data del 12-11-2016 e del quale se ne viene a conoscenza solamente adesso senza che se ne sia stata data particolare diffusione o comunicazione. Di quest’ultimo sembra che la parte più rilevante consista nel garantire e affermare l’autonoma gestione ai 17 comuni che non hanno consegnato le acque e il possibile prolungamento dei 30anni dell’affidamento al gestore per garantire il pareggio di bilancio nel caso non venisse raggiunto alla scadenza della convenzione(!). Di contro, l’ATI, fino ad oggi ha disatteso la disposizione di oltre cinque mesi fa dell’Assessore Regionale Contrafatto di costituire il Comitato Tecnico, ai sensi dell’art. 12 della L.R. 19/2015, che ha il compito entro 30 giorni dall’insediamento di verificare e trasmettere una relazione al Presidente della Regione se esistono ragioni per procedere alla “risoluzione” della Convenzione stipulata nel 2007. Ancora, non si comprende come mai l’ATI non abbia ancora deciso se costituirsi parte civile alla richiesta della Procura di Agrigento di rinvio a giudizio di Girgenti Acque accusata di truffa e falso per avere “taroccatto” le tariffe 2012-2016 causando un danno stimato in 20milioni di euro. Per concludere con i sospetti, il comitato Inter.Co.PA attende da quando si è stipulato lo statuto dell’ATI di Agrigento di vedere accolta la richiesta di calare nello statuto la costituzione di un Comitato Tecnico permanente alla stregua dell’art. 12 della L.R. 19/2015, come ci era stato promesso.

A seguito delle ragioni esposte, abbiamo o no ragioni fondate di credere che l’unica strategia dell’ATI è ottenere qualche modesto risultato per abbassare le tariffe (o anche altro?) e non invece il risoluto intendimento di verificare le ragioni della risoluzione?”