E’ morto Bruno Pizzul, giornalista sportivo noto al grande pubblico per essere stato per 16 anni il telecronista delle partite della Nazionale
Nato a Udine l’8 marzo del 1938, Pizzul avrebbe compiuti 87 il prossimo 8 marzo. Entrò in Rai nel 1969 e l’anno seguente commentò la sua prima partita (Juventus-Bologna, spareggio di Coppa Italia).
Pizzul inizia come calciatore professionista, nel 1958 giocò da mediano nel Catania, poi nell’Ischia, Udinese e Sassari Torres. La sua carriera sportiva fu interrotta prematuramente per un infortunio al ginocchio.
Nel 1969 fu assunto dalla Rai, con un concorso per radio-telecronisti aperto a tutti i giovani laureati del Friuli Venezia Giulia, si era laureato in Giurisprudenza e aveva insegnato materie letterarie alle scuole medie.
Dalla Coppa del Mondo del 1986 è diventato la voce delle partite della Nazionale ed è stato il telecronista delle gare degli Azzurri in occasione di cinque Campionati del Mondo e quattro Campionati Europei. L’ultima sua telecronaca nell’agosto 2002 con la partita Italia Slovenia finita 0-1.
Il 29 maggio 1985 era il commentatore tv della finale della Coppa dei Campioni nella tragica serata della strage dell’Heysel. Di quella telecronaca, negli anni successivi raccontò: “È stata la telecronaca che non avrei mai voluto fare. Non tanto per un discorso di difficoltà di comunicazione giornalistica, ma perché ho dovuto raccontare delle cose che non sono accettabili proprio a livello umano”.
Per la Rai è stato anche conduttore della ‘Domenica Sportiva’ nella versione estiva del 1975 e nella stagione 1993-94, affiancato da Simona Ventura e Amedeo Goria, fu anche conduttore di ‘Domenica Sprint’ dal 1976 al 1987 e curatore della moviola all’interno di ’90º minuto’, allora condotto da Fabrizio Maffei, dal 1990 al 1992.