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Affitti: In provincia di Agrigento il 41,50% delle case sono vuote


In Sicilia meno di un’abitazione su tre è vuota (923.360 case non abitate, 5° posto in Italia), con una concentrazione maggiore nelle province di Ragusa e Agrigento.

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E’ quanto emerge da un’analisi sulle abitazioni di Solo Affitti, rete immobiliare specializzata nella locazione con 340 agenzie (40 in Spagna).

Ragusa è la provincia siciliana con più case vuote (1° posto regionale con il 41,69% e 84.793 immobili non occupati), seguita da Agrigento (2° posto con il 41,50% e 121.350 abitazioni vuote) e Caltanissetta (3° posto con il 37,39% e 62.519 case vuote). Molte le abitazioni non occupate anche in provincia di Enna (4° posto regionale con il 35,64% e 38.511 case vuote), Trapani (5° posto con il 35,44% e 93.096 case vuote) e Messina (6° posto con il 32,84% e 132.895 case vuote). Seguono Palermo (7° posto regionale con il 29,64% e 197.618 case vuote), Siracusa (8° posto con il 28,52% e 61.820 case vuote) e Catania (9° posto con il 24,06% e 130.758 case vuote).

Se guardiamo alle grandi città, la Sicilia è una delle regioni più rappresentate per case vuote, insieme all’Emilia Romagna e alla Puglia. A Catania si concentrano 28.567 abitazioni vuote (3° posto nazionale e 1° posto regionale con il 19,73%). Percentuali più basse a Messina (5° posto nazionale e 2° regionale con il 15,82% e 18.429 case vuote) e Palermo (7° posto nazionale con il 14,33% e 40.946 immobili non occupati.

“Facciamo in modo che – commenta Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti – questo grande patrimonio immobiliare a disposizione in Italia possa soddisfare il fabbisogno abitativo e faccia rivivere i piccoli e medi centri storici del nostro Paese. Occorre un progetto governativo chiaro sulla casa e sulle locazioni attraverso agevolazioni fiscali per proprietari e inquilini, come avviene in tanti altri Paesi europei. Un buon passo in questa direzione è la tassazione fissa al 21% della cedolare secca per i contratti a canone libero e al 10% per i contratti a canone concordato. Occorre, tuttavia, far conoscere di più queste agevolazioni e spingere le amministrazioni comunali a convocare le associazioni di proprietari e inquilini per rinnovare gli accordi sui canoni di locazione. A Milano e Napoli i prezzi degli affitti sono stati aggiornati dopo 10-15 anni e i contratti agevolati faticano a decollare, anche perché i canoni concordati su alcune aree si discostano troppo dai prezzi di mercato, e i benefici per locatari e locatori tardano ad arrivare”.