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Agrigento. Altro “schiaffo” della Regione all’ATI: “fate quanto richiesto in 30 giorni o inviamo commissario straordinario”


Nell’ATI idrico agrigentino non c’è pace, è un botta risposta tra la Regione e l’assemblea territoriale che riceve un altro “schiaffo”: fate quanto richiesto in 30 giorni o inviamo un nuovo commissario, ma stavolta “straordinario”

Dopo il commissariamento per l’adozione del Piano d’Ambito con l’invio di un commissario ad acta dalla Regione a sostituire il Presidente Francesca Valenti e gli altri membri del direttivo e dopo la dura replica del “ci opporremo in tutte le sedi opportune”, pare essersi creato una sorta di “vediamo chi è più forte” con la Regione, che ora si dice pronta a inviare direttamente un Commissario Straordinario per occuparsi dell’Ati Agrigentino.


Ieri era arrivato l’intervento del sindaco di Montevago e deputata all’Ars, Margherita La Rocca Ruvolo, che da oppositrice della prima ora all’operato del presidente Valenti, ha cambiato posizione, dichiarandosi “perplessa” sul commissariamento e preannunciando di chiedere un incontro sulla questione con il presidente Musumeci.

Ma alla Regione questo botta e risposta pare non sia piaciuto ed a stretto giro ha inviato un nuovo documento, o meglio una diffida all’Ati e trasmesso gli atti alla Procura della Corte dei Conti.

Il dipartimento regionale ha dunque rincarato la dose e ha scritto nero su bianco che se alcune potenziali inadempienze tra cui la delimitazione del nuovo ambito, non saranno risolte entro 30 giorni, potrebbe valutare la nomina di un commissario straordinario.

Di fatto dunque dopo la nomina del 5 febbraio scorso di un funzionario del Dipartimento regionale alle acque e rifiuti con il compito, di semplice commissario ad acta per l’adozione del piano d’ambito, tra 30 giorni, con questa nuova diffida, se l’assemblea non adempierà a quanto richiesto, arriverà un nuovo commissario straordinario, quindi con “poteri più ampi”.

Secondo la Regione questo nuovo atto si è reso necessario anche a seguito di una interlocuzione avuta il 14 febbraio scorso con i commissari prefettizi della Girgenti Acque che hanno rappresentato i numerosi inadempimenti dell’Ati e di altri soggetti – per i quali il Dipartimento sta procedendo separatamente – paventando anche il rischio della sospensione del servizio idrico integrato per deficit finanziario strutturale. Di fatto il gestore idrico ha comunicato quello che già si sapeva, ovvero che le casse sono vuote.

Le accuse del Dipartimento sono rivolte ad una serie di provvedimenti di competenza dell’Ati, necessari per assicurare la regolare gestione del servizio, in primis la mancata procedura di individuazione dei comuni beneficiari della gestione diretta che “non consente di definire univocamente il perimetro della gestione unica con refluenze sull’elaborazione del piano d’ambito”.

Inoltre non sarebbero stati realizzati altri adempimenti, che potrebbero configurare la sussistenza del “rischio di gravi danni ambientali ed economici per il territorio e la collettività” e tra queste le “procedure di acquisizione delle reti e degli impianti rientranti nella gestione unica dell’Ambito”.

Ati avvisato mezzo salvato: 30 giorni per colmare le carenze riscontrate o contestarle nel merito, poi il commissario straordinario.