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Agrigento. Migranti in rivolta: la paghetta è in ritardo di 10 giorni e deve intervenire la polizia


Il Pocket money, ovvero la paghetta che lo stato eroga ai migranti ospiti dei centri di accoglienza è in ritardo di una decina di giorni e scoppia la protesta. Per calmare gli animi arriva la polizia

Immagine di repertorio

È accaduto ieri in una comunità d’accoglienza per immigrati del Villaggio Mosè, ad Agrigento. I soldi del pocket money erano in ritardo di appena una decina di giorni e gli immigrati non hanno gradito, facendo partire una protesta iniziata con le urla, che man mano che passava il tempo, divenivano più insistenti, rumorose e minacciose.

Gli operatori del centro quindi, spaventati e preoccupati che la situazione degenerasse, hanno chiamato gli agenti della polizia di Stato, che sono immediatamente arrivati sul posto ed hanno effettivamente trovato gli ospiti che protestavano animosamente, reclamando con urla i soldi, che erano in ritardo di una decina di giorni circa.

I poliziotti dopo averli calmati, non senza difficoltà, hanno dovuto spiegare che l’erogazione del pocket money non dipende dagli operatori della struttura d’accoglienza, ma dal governo che non sempre li invia puntualmente, riuscendo finalmente a riportare la situazione nella normalità.