⦿ Ultim'ora

Aifa non rinnova il contratto con AstraZeneca: “In Italia 34 casi di trombosi rare dopo il vaccino”


La Commissione Europea non ha rinnovato il contratto con AstraZeneca in scadenza alla fine di giugno e tira le somme sui casi sospetti: “In Italia 34 casi di trombosi rare dopo il vaccino”

Tra l’Aifa e Astrazeneca è divorzio. I casi di trombosi segnalati in Italia dopo la somministrazione del vaccino  anglo-svedese sono 34. Secondo quanto comunicati dall’Aifa, 22 dei soggetti coinvolti sono donne con età media di 48 anni, gli altri 12 casi sono relativi a uomini di età media di circa 52 anni ed proprio forse in conseguenza di questi dati, che il farmaco è stato raccomandato per soggetti di età superiore ai 60 anni.

I dati relativi ai casi di trombosi sono inseriti nel quarto Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19 pubblicato dall’Aifa. Il rapporto è relativo alle segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete nazionale di farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 aprile.

In Italia finora sono state inserite nella rete nazionale di farmacovigilanza 29 segnalazioni di trombosi venose intracraniche e 5 casi di trombosi venose in sede atipica, segnalate dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid Vaxzevria di AstraZeneca.

Nel dettaglio, 22 di questi eventi pari al 65% dei casi, ha interessato donne con un’età media di circa 48 anni e solo 12, pari al 35% dei casi uomini con un’età media di circa 52 anni. Il tempo medio di insorgenza è stato di circa 8 giorni dopo la somministrazione della prima dose. “La valutazione dei casi italiani di trombosi venosa intracranica e atipica in soggetti vaccinati con Vaxzevria – osserva l’Aifa in una nota – è in linea con le conclusioni della procedura dell’Agenzia europea dei medicinali”.

Dal quarto Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19 pubblicato dall’Aifa, relativo alle segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete nazionale di farmacovigilanza, è emerso che tra il 27 dicembre 2020 e il 26 aprile 2021 per i quattro vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso sono pervenute 56.110 segnalazioni su un totale di 18.148.394 dosi somministrate (con un tasso di segnalazione di 309 ogni 100.000 dosi), di cui il 91% sono riferite a eventi non gravi, che si risolvono completamente, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari.

Sempre come riportato nei precedenti rapporti – specifica l’Aifa – gli eventi segnalati insorgono prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (85% dei casi).

La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Comirnaty* (75%) di Pfizer/BioNTech, finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (70,9% delle dosi somministrate), e solo in minor misura al vaccino Vaxzevria* di AstraZeneca (22%) e al vaccino Moderna (3%), mentre non sono presenti, nel periodo considerato, segnalazioni relative a Covid-19 Vaccino Janssen, J&J (0,1% delle dosi somministrate).

L’approfondimento a livello nazionale di queste segnalazioni – ricorda l’Aifa – è condotto con il supporto di un “Gruppo di lavoro per la valutazione dei rischi trombotici da vaccini anti-Covid-19”, costituito da alcuni dei massimi esperti nazionali di trombosi ed emostasi.