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Alluvione a Sciacca. L’ing. Di Giovanna: per la Regione torrenti e fiumi non vengono indicati come aree pericolose


È l’ing. Mario Di Giovanna, sempre attento alle problematiche cittadine,  a denunciare sulla pagina facebook, una situazione che ha del paradossale.

L’ing. Infatti fa notare che i ripetuti alluvioni nel territorio saccense sono anche un problema di pianificazione: “Una delle cose più sorprendenti è che nelle carte del PAI ( Piano Assetto Idrogeologico) della Regione Siciliana per la città di Sciacca l’alveo di alcuni torrenti e fiumi che storicamente esondano con tempi di ritorno di 10/20 anni non vengono indicate come aree pericolose.

I casi più eclatanti: Per la piana alluvionale del Verdura non è valutato alcun rischio. Il Cansalamone, la Foce di Mezzo, il torrente San Marco, C.da Muciare, vengono campite e nemmeno nella loro interezza come semplici siti di attenzione, su una scala di pericolosità che va da 1 a 3 (vi ricordate cosa è successo nell’Ottobre del 1990?).

Tutto questo non è secondario per due ordini di motivi, il primo perché sulla base di queste carte vengono assegnati i fondi per la mitigazione del rischio idraulico, e ultimo ma non in ordine di importanza perché nelle zone a rischio esondazione non è possibile prevedere nuovi insediamenti abitativi,turistici,produttivi e commerciali. Siamo sicuri che i tecnici regionali abbiano fatto un buon lavoro? Non sarebbe il caso di aprire una interlocuzione, alla luce dei periodici fenomeni di allagamento, per la rivalutazione del rischio idrogeologico?”

Di Giovanna poi aggiunge: “Giusto per saperne parlare. Stralcio del nuovo PRG. In azzurro il Cansalamone che è esondato due volte in due mesi. Attaccato allo stesso, a destra e sinistra, troviamo le zone B.5 ( zone di completamento edifici di civile abitazione) e le zone D.1.5 ( zone commerciali e nuove abitazioni). Per la cronaca, nella zona sopra in verde, con le osservazioni protocollate dal progettista, sarà possibile costruire altri immobili”. (visibile nell’immagine)