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Ambasciatore russo Razov: “Con armi italiane a Kiev l’Italia è parte del conflitto, contro volontà italiani”

L’Ambasciatore russo in Italia all’Ansa: “Fornendo armi a Kiev, l’Italia, forse contro la propria volontà (perlomeno contro la volontà di gran parte dei suoi cittadini), si fa trascinare in una contrapposizione militare, diventando parte in causa nel conflitto”

Posizioni nette e chiare quelle espresse dall’Ambasciatore russo in Italia Sergey Razov in un’intervista di oggi all’ANSA, dove ha parlato del conflitto in corso in Ucraina e della posizione che ha preso Occidente e dall’Italia verso Mosca.

Parlando delle prospettive e degli obiettivi dell’operazione militare speciale russa in Ucraina, Razov ha detto che la Russia non ha ancor raggiunto gli obiettivi che si era posta “per questo l’operazione militare speciale prosegue. I suoi obiettivi sono stati formulati dal Presidente della Federazione Russa un anno fa e sono perseguiti con coerenza.

In termini di prospettiva, rifornire il regime di Kiev di armi ed equipaggiamenti militari sempre più sofisticati non avvicina la pace, anzi non fa che alimentare e inasprire la guerra, moltiplicando le vittime, la distruzione e la sofferenza”.

L’Ambasciatore, durante l’intervista, ha poi espresso la considerazione che l’Occidente abbia una “errata percezione del mondo”: “Un tempo, secondo la teoria tolemaica, si credeva che l’intero universo ruotasse intorno alla Terra e oggi alcuni politici sono convinti che il mondo intero giri esclusivamente intorno all’Occidente “collettivo”. Farebbero bene a eliminare dalle loro scrivanie la cartina euroatlantica e sostituirla con un vero mappamondo.

Non riusciranno né a isolare la Russia (come dimostra l’esperienza dell’ultimo anno), né a metterla in ginocchio con le sanzioni. Credere che la Russia possa essere strangolata economicamente è come credere che un daltonico riesca a comporre un cubo di Rubik in tre secondi.

Se ricorda, già otto anni fa il Presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, aveva dichiarato pubblicamente che “l’economia russa è a brandelli”. L’economia russa si è fondamentalmente adeguata a tutti i tipi di sanzione (gli esperti ne contano già più di quindicimila). La condizione socio-economica del paese è solida”.

A questo punto l’intervista all’Ansa ha virato vero i rapporti dell’Italia con la Russia, Razov quindi, dicendosi rammaricato, ha confermato che “quei legami, fino a poco tempo fa privilegiati – tra Russia e Italia – appartengono al passato. Molte delle dichiarazioni, delle azioni delle autorità e il contesto propagandistico costruito dai media mainstream nei confronti della Russia, si stanno di fatto trasformando da avversi ad apertamente ostili”.

Razov ha ricordato come anche l’Italia faccia ormai parte del conflitto sostenendo apertamente Kiev, tuttavia lo stesso ambasciatore russo non ha mancato di ricordare come Mosca sappia che gran parte degli italiani è in realtà contro la contrapposizione militare alla Russia.

“Fornendo armi a Kiev, l’Italia, forse contro la propria volontà (perlomeno contro la volontà di gran parte dei suoi cittadini), si fa trascinare in una contrapposizione militare, diventando parte in causa nel conflitto. Quell’Italia che si era vantaggiosamente distinta da molti altri Paesi occidentali per il suo approccio equilibrato e ponderato e per la sua attenzione al dialogo e alla cooperazione costruttiva, si è purtroppo schierata incondizionatamente con il fronte unito dei detrattori della Russia che si sono prefissi di infliggerle una sconfitta strategica. Non so chi abbia più da perdere da questo sviluppo: la Russia o l’Italia. In ogni caso, sono certo che sarebbe nell’autentico interesse dei popoli russo e italiano mantenere un dialogo reciprocamente rispettoso e una cooperazione costruttiva”.