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Amianto in provincia. CGIL, CISL, UIL e Legambiente scrivono al Prefetto


CGIL, CISL, UIL e Legambiente hanno scritto al Prefetto sulla questione amianto in provincia.

Lo scorso 26 aprile, in occasione dell’iniziativa a carattere nazionale denominata #tuttiuniticontrolamianto, le prima citate associazioni – su sollecitazione in particolare di Legambiente Sicilia – hanno avuto modo di confrontarsi nel merito della grave emergenza riguardante i decessi collegati alla presenza diffusa dell’amianto sul territorio: solo nel 2015 i morti ricollegabili a questo pericoloso materiale sono stati un centinaio in Sicilia, 3.000 in tutto il Paese.

In Italia l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, (secondo il D.P.R. 1124/1965 e la tabella delle malattie professionali recentemente aggiornata con d.m. 9 aprile 2008, entrato in vigore il 22 aprile 2008) riconosce come causate dall’esposizione ad asbesto diverse terribili patologie.

L’amianto, peraltro, nonostante la messo al bando dal 1992, continua a ricoprire tetti, anche di edifici pubblici, e a trovarsi in molti manufatti, per un’estensione stimata nella nostra regione di ben 50 milioni di metri quadri, pari a centinaia di migliaia di tonnellate di un materiale che per legge dovrebbe essere individuato, rimosso e smaltito.

La legge regionale n.10 del 2014 prevedeva tempi strettissimi per le mappature, per le bonifiche e lo smaltimento (entro il 2017),  a fronte di risorse invero assai esigue che, di fatto, l’hanno fin qui resa improduttiva. Siamo tuttavia concordi nel ritenere non rinviabile una verifica del suo stato di attuazione nella nostra provincia, mirata ad un rilancio delle attività in tutti i Comuni che la compongono.

Occorre, quindi, capire – dicono le associazioni al Prefetto – se è stata fatta l’opera di monitoraggio prevista dalla legge, se vi sono e quanti sono i “Piani comunali amianto” già predisposti. Tutto questo è propedeutico per studiare e mettere in atto con urgenza dei seri progetti di bonifica a partire dagli edifici pubblici, in modo da tutelare la salute di chi vi opera e degli utenti.

“Per tali ragioni ci appelliamo al Prefetto – dicono dalle associazioni – unica Autorità del Territorio abilitata a comprendere quante e quali sinergie è possibile stabilire tra ASP, ARPA, INAIL, Comuni, Protezione Civile, Organizzazioni Sindacali e Ambientali al fine di unificare le forze. Riteniamo utile ed urgente che se ne discuta e che, anche in questa provincia, si agisca contro questo killer silenzioso e spietato”.