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Anche Bassetti contro green pass, tamponi, mascherine e l’ultimo DL scuola che definisce “Da Paese non civile”

Anche Matteo Bassetti fa marcia indietro e si schiera contro green pass, tamponi, mascherine e sopratutto contro l’ultimo decreto scuola che definisce “Da Paese non civile”

 

Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive Policlinico del San Martino di Genova, giovedì 3 febbraio, collegato con Agorà, programma condotto su Rai 3 da Luisella Costamagna, rilascia dichiarazioni molto simili a quel del Prof. Andrea Crisanti, su green pass, tamponi, mascherine e sopratutto contro l’ultimo decreto scuola che definisce “Da Paese non civile”, dando di fatto ragione alle dichiarazioni di Matteo Salvini, che le aveva definite “discriminatorie.

Bassetti parlando del green pass, dice “con l’obbligo per gli over 50 il green pass non ha più senso”, perché ammette il virologo, che la misura era stata introdotta per costringere le persone a vaccinarsi: “è un obbligo surrettizio, ma oggi con l’obbligo vaccinale e il 90 % della popolazione vaccinata o protetta da guarigione, il certificato verde, – spiega Bassetti – se mantenuto, porterà solo danni all’economia. Al massimo si può continuare a mantenere un green pass per viaggiare in Europa”.

Altro punto contestato dal direttore del San Martino di Genova, è stato l’eccessivo uso di tamponi, che molti fanno solo per andare a cena con gli amici o per andare a trovare la zia 90enne, “che  – continua Bassetti – ci ha fatto diventare ‘Il ’tamponificio Italia’, che non è servito assolutamente a niente perché non è stato in grado di tracciare ed ha creato numerosi problemi a scuola e sul lavoro. C’è un report che dice che per ogni positivo c’è un mese di assenza dal lavoro: non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo passare alla fase di convivenza con il virus e dobbiamo essere bravi a farlo rapidamente. La situazione oggi di fronte a Omicron non la limitiamo né con le mascherine all’aperto né con le quarantene cervellotiche. Il virus va più veloce”.

L’ultimo affondo del professore è sulla scuola che deve tornare in presenza: “Chi sta male resti a casa, tre giorni dopo la scomparsa dei sintomi si torna a scuola con un tampone negativo. Gli altri vadano a scuola regolarmente, senza fare milioni di tamponi che rovinano le narici dei nostri figli, mettendoli in fila per strada. per fare un tampone, con il freddo. Se non si sono contagiati con il Covid si sono contagiati con qualcos’altro. Questo è degno di un Paese non civile”.