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Anche l’Argentina abbandona il dollaro e adotta pagamenti in yuan negli scambi commerciali con la Cina

Ha iniziato la Russia, poi l’India, l’Arabia Saudita, il Brasile ed ora anche l’Argentina, che utilizzerà lo yuan cinese negli scambi commerciali con Pechino

Ad accendere la miccia è stata la Russia, quando il presidente Vladim Putin, ha preteso il pagamento in rubli per il gas, poi ha adottato lo stesso  metodo per le transazioni con la Cina utilizzando lo yuan. Da quel momento è iniziata una corsa di diversi Paesi, l’ultimo in ordine di tempo il Brasile di Lula, ad abbandonare il dollaro come valuta di riferimento per gli scambi commerciali.

Ieri l’Argentina ha annunciato che tutte le transazioni con la Cina, saranno fatte in yuan. A darne notizia è stato il ministro dell’Economia, Sergio Massa, in una conferenza stampa accompagnato dall’ambasciatore di Pechino a Buenos Aires, Zou Xiaoli, e dal presidente della Banca centrale argentina (Bcra), Miguel Pesce.

“Come tutti sappiamo l’Argentina affronta la sfida di dover preservare le sue riserve in un contesto avverso per la peggiore siccità della storia che ha ridotto di 15 miliardi di dollari le entrate delle esportazioni”, ha affermato Massa a modo di premessa, sottolineando quindi che l’attivazione del swap consentirà a maggio il pagamento in yuan di importazioni per un equivalente di oltre 1,7 miliardi di dollari nel mese di maggio.