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Anche l’ass. L’Acquario chiede: “Chi gestisce la pagina del teatro Samonà?”


“Ci  stupisce  la  tranquillità  con  cui  l’ignoto  amministratore  della  pagina  facebook  “Teatro Samonà”  elimina  (leggasi  “censura”)  i  commenti  poco  graditi”.

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Così oggi dall’associazione l’Acquario che riferiscono il caso di un utente facebook che sconfessa un’ affermazione, con dati alla mano, circa il costo dei biglietti e che per tutta risposta viene bloccato; altresì i suoi commenti, come quelli di altri utenti, vengono addirittura eliminati.

“Ci sembra inaccettabile – dicono dall’associazione – che chi gestisce una pagina di un luogo aperto al pubblico come il Teatro Samonà, che dovrebbe promuovere oltre il teatro e le sue attività, anche come luogo per lo  sviluppo di  un turismo culturale, ricorra a questo tipo di mezzi. Che figura ci  facciamo con i  turisti  che visitano la pagina?

Perchè, ricordiamolo,  l teatro è “gestito” dal Comune di Sciacca in forza di una convenzione con la Regione Sicilia, mentre lo spettacolo in questione è organizzato, tra l’altro, dalla ben nota Pro Loco Sciacca Terme.

Ora ci/vi poniamo una domanda: chi è che gestisce la pagina del teatro e che, in maniera così poco elegante oltre che trasparente, censura quanti osino criticare o avanzare dubbi sul prezzo dei biglietti? È forse qualcuno autorizzato dal Comune di Sciacca? O dalla Regione Sicilia? O l’associazione  che  organizza  lo  spettacolo  e  a  cui  sara’  affidato  la  gestione  dei  servizi  del prossimo Carnevale 2017?

Noi,  anche  a  nome  dei  fruitori  degli  spettacoli  e  dello  stesso  teatro  Samonà,  vorremmo chiarezza, perché questi atteggiamenti sono ontroproducenti soltanto per la città di Sciacca e per il suo teatro.

Forse lo sconosciuto amministratore della pagina fb, che risulta essere l’unico riferimento per ottenere informazioni all’attività del teatro (e già questo è molto strano) ha preso esempio da altri  dediti  alla  stessa  passione:  cancellare  e  bloccare  gli  utenti  quando  qualcuno ti critica.
Questo non è modo di fare turismo, nè promozione, nè tanto meno ci sembrano modo consoni alla gestione di un teatro di tale importanza”.