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Annega la figlia di 10 mesi nella vasca da bagno e tenta il suicidio: era in cura per depressione post partum

A trovare la piccola Perla, esanime, nella vasca da bagno è stato il papà tornato a casa per pranzo. Prima di uccidere la figlia di 10 mesi, la donna che era in cura ha scritto dei bigliettini: “Non ce la faccio”

La terribile tragedia si è consumata nel primo pomeriggio di ieri 22 novembre in una una villetta indipendente di via Grazioli a due passi dal centro di Nole, nel Torinese. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la piccola Perla di appena 10 mesi sarebbe morta uccisa dalla mamma, Carola, 34 anni, annegata nella vasca da bagno. La donna che da qualche tempo era in cura per una grave depressione post partum, ha anche tentato il suicidio, colpendosi con un coltello al torace e al collo ma le ferite non hanno leso organi vitali. La 34enne ora è ricoverata in prognosi riservata e piantonata all’ospedale Molinette di Torino, dove è stata sottoposta a intervento chirurgico, ma non in pericolo di vita.

A scoprire la tragedia è stato il marito della donna e papà della piccola, Antonio Parrinello di 36 anni, rientrando a casa durante la pausa pranzo, che trovato l’abitazione stranamente sbarrata, compresa la chiave inserita nella porta d’ingresso dall’interno. L’uomo per entrare è stato costretto a passare da una finestra, ma una volta all’interno dell’abitazione si è trovato di fronte alla bimba ormai esanime nella vasca da bagno e, poco distante, la moglie ferita al petto. L’uomo ha quindi chiamato il 112 e tentato inutilmente di rianimare la figlia.

Sul posto sono arrivate le ambulanze e i carabinieri della compagnia di Venaria. La mamma della piccola è stata stabilizzata e trasportata con l’elicottero in ospedale. Il papà in caserma per essere ascoltato dagli investigatori. Poi sono iniziati i rilievi di rito che dovranno fare piena luce sull’accaduto. “Stiamo insieme da 18 anni, Perla era il nostro sogno. L’abbiamo voluta tantissimo”. ripete ai carabinieri come un mantra, quasi a non volere credere a quello che è successo.

Secondo le prime indagini, la donna era in cura già da qualche mese per la depressione. Proprio ieri pomeriggio era attesa dallo psicologo per una visita. Evidentemente la situazione si è aggravata negli ultimi giorni: circostanza, questa, avvalorata da alcuni biglietti che i militari dell’Arma avrebbero ritrovato all’interno dell’abitazione. Messaggi, scritti proprio dalla mamma della piccola Perla, in grado probabilmente di rendere più chiaro il male che ha portato al drammatico gesto. Sul contenuto dei biglietti, per ora, massimo riserbo da parte degli inquirenti.