Una brutta storia di soprusi sui più deboli: gli anziani sarebbero stati tenuti a letto sedati e con mezzi di contenzione fisica, forse addirittura con dei lacci
Le accuse sono gravissime: secondo le ricostruzioni degli inquirenti alcuni anziani ospiti e malati di alzheimer sarebbero stati costretti a letto attraverso la somministrazione di farmaci sedativi o addirittura anche utilizzando “mezzi di contenzione fisica” come corde o lacci; il tutto, descritto come un modo preventivo di gestire i pazienti. Anziani, che sarebbero anche stati rinchiusi nelle loro stanze a chiave, ed in una generale condizione di degrado e carenza igienica.
Ma non solo, la mancanza di personale, secondo la tesi degli inquirenti, sarebbe da additare agli amministratori della struttura, che avrebbero utilizzato un numero ridottissimo di operatori addetti all’assistenza ai malati, con presunto danno per l’Asp di Palermo – con cui la struttura era convenzionata – che si aggirerebbe attorno ai 5 milioni di euro.
Per tutto questo sono stati rinviati a giudizio: Valentina Franchina quale amministratrice e legale rappresentante dell’Istituto, Giuseppe Francesco Franchina amministratore delegato e direttore generali con poteri di straordinaria amministrazione, e Dario Bruno medico responsabile e specialista in geriatria.