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Applicazione retroattiva norma decadenza di sindaco e giunta. Ancisicilia: “l’ultima modifica sembra contraria al buon senso”


“Non riusciamo a comprendere come in una regione come la nostra nella quale, a causa dell’assenza del Bilancio regionale, si sta impedendo materialmente ai comuni di poter predisporre il bilancio di previsione secondo le regole dettate dalla riforma dell’armonizzazione contabile, si possa prevedere la decadenza del sindaco e della giunta anche in caso di mancata approvazione del bilancio di previsione“.

È quanto dichiarano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale di AnciSicilia.

La polemica è relativa agli ultimi provvedimenti approvati dall’ARS nella seduta del 28 marzo scorso nel corso della quale è stata approvata una ulteriore proroga dell’esercizio provvisorio ed è stata confermata la decadenza di entrambi gli organi, sindaco e giunta, in caso di mancata approvazione, entro i termini stabiliti dalla legge, dei bilanci di previsione comunali.

“Stiamo parlando di una materia particolarmente controversa sulla quale interviene, ora, una norma di interpretazione autentica, con effetto retroattivo, che a prima vista sembrerebbe contraria perfino al buon senso. – Continuano Orlando e Alvano. – Con queste ultime decisioni, l’ARS crea da un conto le condizioni che impediscono l’approvazione dei bilanci di previsione e dall’altro prevede, oggi per allora, un inasprimento della sanzione, che, come appare di tutta evidenza, può rappresentare, di fatto, una forma mascherata di sfiducia nei confronti del primo cittadino”. “Contro gli effetti di quest’ultimo atto, che appare sempre più come una lunga ed inutile “saga”, – conclude il presidente Orlando – valuteremo all’interno degli organismi dell’Associazione ogni forma di mobilitazione che eviti di rendere ancora più fragile uno degli ultimi presidi democratici sul territorio”.