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Approvato il dl Sicurezza bis, esulta Salvini: “le Ong che violano i blocchi saranno confiscate e multate”


Dopo una serie di rinvii il decreto Sicurezza bis voluto da Salvini è stato approvato. Da oggi le navi delle Ong che violeranno i divieti imposti dallo Stato italiano, saranno multate pesantemente e confiscate

Matteo Salvini ottiene, o sarebbe meglio dire “impone” il suo decreto sicurezza bis, dopo un mese e mezzo di “tira e molla”, quattro letture e successive modifiche e limature. Il decreto – QUI’ IL TESTO COMPLETO, si compone di diciotto articoli che vanno dal contrasto all’immigrazione clandestina, allo spazza-clan, alla stretta su manifestazioni e ordine pubblico.

Con il contrasto all’immigrazione clandestina, Salvini di fatto esautora dal controllo delle acque territoriali i ministeri delle Difesa, della Trenta e delle Infrastrutture, di Toninelli e ne assume il controllo totale. Da oggi il Ministro dell’Interno ha il controllo totale delle acque territoriali nazionali e potrà impedire la navigazione alle navi delle ong, che se disobbediranno alle leggi dello Stato, saranno confiscate e multate con ammende che vanno dai 10 ai 50 mila euro.

Sono norme che servono a fermare definitivamente le navi delle Ong che si appostano al largo della Libia, sfidando apertamente la Marina di Tripoli e dopo aver recuperato gli immigrati fanno rotta direttamente per i porti italiani. L’articolo 1 del testo prevede che il Viminale può “limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale, salvo che si tratti di naviglio militare o di navi in servizio governativo non commerciale, per motivi di ordine e sicurezza pubblica”. In caso di violazione di questo divieto, il comandante e l’armatore saranno sanzionati con multe che vanno dai 10mila ai 50mila euro. In caso di reiterazione, scatta la confisca della nave “procedendo immediatamente a sequestro cautelare“.

Poi c’è lo spazza-clan, per mezzo del quale saranno assunti 800 ufficiali giudiziari per notificare ed eseguire 12 mila arresti arretrati soltanto nel distretto giudiziario di Napoli.

Infine la stretta su manifestazioni e ordine pubblico. Da adesso chi partecipa ad un corteo con un casco o un bastone rischia pene fino a 4 anni. Quest’ultima parte del decreto da Pd, + Europa e sinistra, è stata giudicata molto repressiva, ricevendo l’immediata replica di Salvini: “Gli episodi di violenze devono prevedere un concreto pericolo per le persone, la libertà di pensiero degli italiani non verrà mai messa in discussione, ma non credo che la libertà di pensiero passi per strumenti come petardi, mazze e bastoni”.

Infine il ministro dell’Interno, dopo l’approvazione del decreto esulta con una frase ad effetto: “Habemus decretum“.