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Area rinnovamento di Licata non ci sta: Cambiano non è stato sfiduciato per le demolizioni, ma per motivi profondi, ecco quali


Giuseppe Federico, Capo Gruppo di Area Rinnovamento, con un comunicato chiarisce il perché del voto di sfiducia avvenuto giorno 9 c.m. nel Comune di Licata, che ha fatto decadere l’ex sindaco Cambiano.

“Non ci sto – scrive Federico – che l’ex Sindaco faccia passare un messaggio mediatico dove etichetta il sottoscritto e i ventuno consiglieri comunali che gli hanno votato la sfiducia come appartenenti ad una classe politica corrotta, mettendo in risalto mediatico il fatto che è stato sfiduciato solo ed esclusivamente per la vicenda “demolizioni” cosa assolutamente non veritiera e spiego il perché”.

“L’ex Sindaco Angelo Cambiano – continua il capo gruppo – non è come vuole far apparire mediaticamente; Angelo Cambiano è solo un uomo, che io come tanti altri, hanno sostenuto sia in campagna elettorale che dal primo giorno della sua elezione; un uomo che si è ritrovato sul tavolo un elenco di immobili abusivi da demolire, elenchi che non ha tirato fuori dal cassetto di sua iniziativa ( allora sì che si sarebbe meritato l’appellativo di Sindaco della Legalità ) ma a lui inviati e notificati dalla vera Istituzione che combatte l’illegalità nel nostro territorio cioè la Procura della Repubblica di Agrigento e le Forze dell’Ordine, diversamente non si sarebbe sognato minimamente di prendere questa iniziativa.

Tanto è vero che I’ex Sindaco Cambiano come “ Sindaco della Legalità”, avrebbe dovuto sin dal primo giorno del suo insediamento tutelare tutti quei commercianti onesti che pagano le tasse, dal commercio abusivo che regna sovrano in quasi tutte le strade della città e dove gli onesti sono costretti a chiudere le Partite Iva; si sarebbe meritato questo appellativo se sin dal primo giorno avesse cercato di mettere in atto un serio recupero crediti inerenti la Tassa sui rifiuti poiché dai dati che si evincono dall’Ufficio Finanze negli ultimi 5 anni ha pagato solo il 24,7% dei residenti.

Oggi qualsiasi persona di qualsiasi colore politico investito della carica di Sindaco, trovandosi nella sua situazione non poteva esimersi poiché le sentenze passate in giudicato devono essere eseguite. Tuttavia, come primo cittadino aveva l’obbligo di condividere con l’intero Consiglio Comunale quanto a lui notificato dalla Procura della Repubblica di Agrigento e decidere democraticamente sulle sorti della sua città nel rispetto delle leggi invece di comportarsi da despota”.

Ed ancora: “Noi , ex Consiglieri comunali del gruppo consiliare “ Area Rinnovamento” composto dal sottoscritto e dagli ex Consiglieri Comunali CAMMILLERI Debora e MORELLO Gianni, ribadiamo che siamo profondamente rammaricati dei messaggi alterati che trovano spazio sui social e mass media, dove l’ex sindaco Angelo Cambiano accusa i 21 Consiglieri Comunali di aver votato la mozione di sfiducia esclusivamente per la faccenda “demolizioni”, cosa non veritiera. Infatti le motivazioni portate in sede di consiglio comunale, aperto per altro al pubblico,sono state tutt’altro che le demolizioni. Le vere motivazioni sono state chiare e ripetute dai vari gruppi consiliari e cioè, la sua incapacità politica ed amministrativa, l’arroganza e la presunzione, il mancato rispetto delle persone sia di maggioranza che di opposizione prova ne siano le ripetute dimissioni di assessori che non condividevano il suo modo di agire. La faccenda delle demolizioni è stata strumentalizzata ampiamente dall’ex primo cittadino trasformando il suo fallimento politico in un cavallo di battaglia mediatico per acquisire visibilità politica a livello nazionale dando un’immagine negativa alla città di Licata”.

Ed infine conclude: “Assolutamente falso il messaggio pubblico espresso in aula consiliare dall’ex primo cittadino, dove asseriva e quindi dichiarazioni registrate, che consiglieri che hanno sostenuto questa amministrazione, quindi riferito al nostro gruppo consiliare, votavano la mozione di sfiducia solo ed esclusivamente per interesse personale, poiché il sottoscritto è candidato alle prossime consultazioni Regionali e per attrarre simpatie di chi è coinvolto nella vicenda dell’abusivismo mettendo in atto quella politica falsa e clientelare”.