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“Armi dirette agli ucraini mascherate da aiuti umanitari da aeroporto di Pisa”: denuncia dei Sindacati USB

Gravissima denuncia della Federazione di Pisa di Usb: “casse piene di armi di vario tipo, munizioni, esplosivi” sui voli umanitari diretti in Ucraina dall’aeroporto di Pisa Galileo Galilei. La scoperta è stata fatta durante il carico degli aerei, i lavoratori di USB si sono rifiutati di caricare i cargo con le armi. Il M5S ha annunciato una interrogazione in Regione

La denuncia – come riporta Pisatoday – arriva dal sindacato Usb-Pisa sulla base di alcune informazioni ricevute dai lavoratori dell’aeroporto Galilei: “Armi verso l’Ucraina mascherate da aiuti umanitari in partenza dall’aeroporto civile di Pisa”.

“Dal Cargo Village sito presso l’aeroporto civile – affermano dall’Unione Sindacale di Base – partono voli ‘umanitari’, che dovrebbero essere riempiti di vettovaglie, viveri, medicinali e quant’altro utile per le popolazioni ucraine tormentate da settimane da bombardamenti e combattimenti. Ma non è così quando si sono presentati sotto l’aereo, i lavoratori addetti al carico si sono trovati di fronte casse piene di armi di vario tipo, munizioni, esplosivi”.

“Un’amara e terribile sorpresa, – aggiungono dal sindacato – che conferma il clima di guerra nel quale ci sta trascinando il governo Draghi. Di fronte a questo fatto gravissimo i lavoratori si sono rifiutati di caricare il cargo, aerei che in questi giorni atterrano prima in basi Usa/Nato in Polonia, poi inviati in Ucraina, per essere poi bombardati dall’esercito russo, determinando la morte di altri lavoratori, impiegati nelle basi interessate agli attacchi”.

Il sindacato infine:”Denunciamo con forza questa vera e propria falsificazione, che usa cinicamente la copertura ‘umanitaria’ per continuare ad alimentare la guerra in Ucraina” prosegue l’Usb che chiede “alle strutture di controllo del traffico aereo dell’aeroporto civile di bloccare immediatamente questi voli di morte mascherati da aiuti ‘umanitari’; ai lavoratori di continuare a rifiutarsi di caricare armi ed esplosivi che vanno ad alimentare una spirale di guerra che potremo fermare solo con un immediato cessate il fuoco e il rilancio di dialoghi di pace; alla cittadinanza di partecipare alla manifestazione di sabato 19 marzo di fronte all’aeroporto ‘G. Galilei’ (ore 15) sulla parola d’ordine ‘Dalla Toscana ponti di pace, non voli di guerra!’”.

Le consigliere regionali del Movimento Cinque Stelle Irene Galletti e Silvia Noferi, intervengono sulla questione sollevata dall’Unione Sindacale di Base e annunciano un’interrogazione urgente per chiedere alla Regione se la notizia corrisponda al vero.

“Si tratta di una notizia – secondo Galletti e Noferi – che se confermata provocherebbe certamente un terremoto nell’opinione pubblica toscana, che proprio sabato scorso si è radunata a Firenze per invocare pubblicamente di fronte al pianeta la pace. Ci chiediamo quale sia il pensiero del sindaco di Firenze, Dario Nardella primo promotore dell’iniziativa e quello di tutti i politici illustri che in piazza Santa Croce hanno manifestato per chiedere lo stop delle bombe russe in Ucraina”.

“Ma quello che ci interessa di più, – continuano le due consigliere – nel caso in cui la notizia fosse verificata e nel pieno adempimento delle nostre funzioni di consigliere regionali, è capire se il presidente della Giunta toscana Eugenio Giani ne fosse a conoscenza e che giudizio esprime al riguardo, anche alla luce del complesso scenario internazionale attuale e dei tentativi, finora falliti, di de-escalation del conflitto”.

“Non si può essere pacifisti a corrente alternata – aggiungono Galletti e Noferi – e nemmeno fingere che i 30 milioni impegnati nella scorsa legislatura per migliorare i collegamenti ferroviari con la base militare di Camp Darby, dove sono stanziate e operano truppe statunitensi, non servano anche ad operazioni simili. Opera che tra l’altro è costata l’abbattimento di migliaia di alberi in un’area di parco, poi costretta anche a modifiche paesaggistiche di rilievo”.

“Il trasporto di armi in ambito civile – concludono le due grilline – può avvenire solo se una certa parte delle istituzioni ne è a conoscenza e produce le necessarie autorizzazioni. Quello che intendiamo fare è protocollare un’interrogazione urgente per chiarire tutte le domande che tale vicenda ha sollevato. Ci sono risvolti tecnici e politici che devono venire alla luce e speriamo che stavolta non ci si nasconda dietro a un dito”.