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Armi nucleari tattiche russe in Bielorussia, Minsk: “Ritorsione forzata dai Paesi NATO ai confini”

 Il ministero degli Esteri di Minsk: “La NATO ci ha forzato la mano, la Bielorussia adotta misure di ritorsione forzate per rafforzare la propria sicurezza e la propria difesa”

Il ministero degli Esteri della Bielorussia ha dichiarato di essere costretto a ospitare armi nucleari tattiche russe sul suo territorio come ritorsione in risposta alla crescente aggressività dei paesi Nato che minacciano la sicurezza della stessa Bielorussia anche attravero “ingerenza diretta e palese negli affari interni” di Minsk.

“Le misure coercitive unilaterali in politica ed economia si accompagnano al crescente potenziale militare dei vicini paesi della NATO proprio ai nostri confini. Tenendo conto delle circostanze sopra menzionate e di tutte le conseguenti legittime preoccupazioni nella sfera della sicurezza nazionale, la Bielorussia è costretta ad adottare misure di ritorsione per rafforzare la sua sicurezza e difesa”, hanno dichiarato dal ministero degli Esteri.

I diplomatici bielorussi hanno sottolineato inoltre di considerare le azioni dell’Occidente come “un’interferenza diretta e palese negli affari interni di uno Stato sovrano volta a cambiare il corso geopolitico oa cambiare il sistema politico della Bielorussia”. Il ministero degli Esteri ha affermato che ciò “contraddice direttamente agli impegni assunti da alcuni firmatari del Memorandum di Budapest sulle garanzie di sicurezza in relazione all’adesione della Bielorussia al Trattato di non proliferazione delle armi nucleari”.