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“Arnone non andava arrestato”: la Corte di Cassazione rigetta il ricorso della Procura della Repubblica di Agrigento


La Procura della Repubblica di Agrigento, ha perso per la seconda volta: la seconda sezione della Corte di Cassazione ha rigettato il suo ricorso e ha confermato il provvedimento, della fine di novembre 2016, del tribunale del Riesame che annullava l’arresto – “per assoluta carenza di indizi” – dell’avvocato Giuseppe Arnone.

La vicenda è nota, la Procura di Agrigento aveva impugnato in Cassazione il provvedimento con il quale il tribunale del Riesame di Palermo aveva rimesso in libertà Giuseppe Arnone. L’avvocato ricordiamo, era stato arrestato in flagranza di reato dalla Squadra mobile il 12 novembre dello scorso anno, con l’accusa di estorsione. Il provvedimento di custodia cautelare era stato poi annullato dal tribunale del Riesame.

Giuseppe Arnone, che è stato candidato a sindaco di Agrigento, più volte consigliere comunale e presidente regionale di Legambiente e che è stato rappresentato e difeso dall’avvocato Arnaldo Faro, dichiara: “Per questa definitiva vittoria, manifesto fraterna gratitudine per gli sforzi dei miei difensori, in primis Arnaldo Faro, vigorosamente ed assai incisivamente presente ieri in Cassazione, nonché per gli avvocati Daniela Principato e Carmelita Danile, che pure si sono spese senza risparmio nelle fasi precedenti, anche quando ero in una cella carceraria”.