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ARS. Depositato da F.I. un ddl per ripristinare le elezioni dirette nelle ex Province: in molti pronti a votarlo


Dopo il caos causato dalle attuali norme, con le quali nelle ex provincie siciliane, ora città metropolitane, si rischia di votare due volte in 4 mesi, in Forza Italia, ritorna l’idea di tornare alle elezioni dirette.

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È stato depositato da pochissimo negli uffici di Palazzo dei Normanni, dal vice capogruppo di Forza Italia all’Ars, Vincenzo Figuccia, un disegno di legge che punta a modificare la riforma che ha abolito l’elezione diretta nelle ex Province, ora Liberi consorzi.

La proposta consisterebbe nell’abolire il voto di secondo livello e tornare a dare la parola ai cittadini. Attualmente con la legge Delrio, i sindaci di Palermo, Catania e Messina sono di diritto sindaci delle aree metropolitane.

Secondo il deputato forzista all’Ars Figuccia: “Va modificata la legge regionale 15 del 2015 sulla riforma delle province reintroducendo l’elezione diretta del presidente e del sindaco metropolitano. Credo che all’Assemblea regionale siciliana non sarà difficile trovare un accordo in tal senso tra le forze politiche”.

L’idea di un ritorno al voto diretto, infatti – da fonti attendibili – pare che piaccia in modo trasversale sia tra i banchi della maggioranza che in quelli d’opposizione, quindi la sua approvazione non dovrebbe essere una mera utopia.

Ma Figuccia si spinge oltre: “È il momento giusto per varare queste modifiche normative che metterebbero fine alla impasse creata dalle cervellotiche norme fin qui volute dal governo Crocetta, in questo modo si tornerebbe alla vera partecipazione popolare affidando responsabilità precise agli eletti. Solo così nei liberi consorzi e nelle città metropolitane ci sarebbero interlocutori validi con i quali affrontare temi come la manutenzione di scuole e strade e il miglioramento dei servizi gestiti da questi enti”.

Il ddl presentato, infatti, prevede il ritorno alle urne sia per l’elezione dei consiglieri sia per quelle dei presidente dei Liberi consorzi e dei sindaci delle tre aree metropolitane.

Ricordiamo, ne abbiamo parlato in questo articolo – CLICCA QUI – che le elezioni di secondo livello sono in programma per fine febbraio, quando scadranno i commissari già sotto proroga, ma a maggio si rinnoveranno moltissimi consigli comunali, facendo decadere di fatto, gli eletti di febbraio, rendendo necessarie nuove elezioni di secondo grado… un “pasticciaccio”.

Se invece si raggiungesse un accordo sul voto diretto, basterebbe una ulteriore proroga dei commissari in attesa dell’adozione del ddl Figuccia, e nelle ex Province, si tornerebbe alle urne, magari insieme alle amministrative di maggio.