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AstraZeneca: Ema ammette possibile nesso tra vaccino e rare forme di trombosi, ma lo raccomanda agli over 60


L’Ema ammette un possibile nesso tra il vaccino AstraZeneca e rare forme di trombosi, ma lo raccomanda a chi ha più di 60 anni e dice: “No stop a seconda dose”. I Presidenti di Regione però chiedono chiarezza anche in considerazione delle disdette che arrivano fino al 40%

Una decisione “Salomonica” quella dell’Ema sull’uso del vaccino AstraZeneca in Italia, che dopo le valutazioni, ha ritenuto possibile un legame fra il vaccino e casi molto rari di trombosi. L’agenzia però nega la sospensione della somministrazione ed anzi lo raccomanda in Italia per le fasce d’età sopra i 60 anni e a chi deve ricevere la seconda dose a prescindere dall’età.

Ma le regioni che devono occuparsi delle vaccinazioni sul territorio, non ci stanno e chiedono indicazioni chiare, anche in considerazione che in alcuni luoghi si sono riscontrate percentuali alte di disdette del vaccino fino al 40%.All’inizio – dicono i governatori – ci avete detto che AstraZeneca non poteva essere somministrato agli anziani. Poi che andava bene per tutti. Ora ci dite non può essere iniettato a chi ha meno di 60 anni… ma come pensate che possiamo spiegare tutto questo ai nostri cittadini?”.

La tensione tra il Governo, il Commissario straordinario e i presidenti delle Regioni sale su livelli mai raggiunti prima, i presidenti di Regione sono rimasti interdetti dalla confusione generata da quest’ultima decisione dell’EMA: “Solo alla fine – ha spiegato uno dei governatori – ci hanno riferito che AstraZeneca andrà bene anche per chi ha fatto la prima dose e deve fare la seconda”. “Qui è la colpa di tutti e di nessuno ma occorre – fa notare un altro presidente di Regione – fare chiarezza, altrimenti si perde la fiducia dei cittadini nel vaccino”.

Un altro governatore aggiunge: “Danno a noi la colpa quando ormai passiamo il tempo a cercare di convincere la gente ma poi arrivano sempre messaggi contraddittori”.

Da qui la richiesta dei governatori al governo e al Cts di fare chiarezza: “Dovete prendervi la responsabilità di comunicazioni chiare”.