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Ati Agrigento da ultimatum ai Comuni ribelli: “Avete 15 giorni per fornire i documenti richiesti dalla legge”


Sembra esserci stata un’accelerazione nei modi di agire dell’Assemblea territoriale idrica agrigentina, che a seguito di una riunione ha intimato ai Comuni “ribelli” di scegliere il loro futuro idrico entro 15 giorni

La questione irrisolta dei comuni definiti “ribelli” che non hanno consegnato le loro reti, bloccando di fatto l’Ati idrico, sembra arrivato ad un punto di svolta. Questi Comuni che chiedono di poter sfruttare quanto previsto dall’articolo 147 del codice unico ambientale, ossia di poter gestire in modo autonomo le risorse idriche e le strutture relative, dovranno decidere cosa fare entro 15 giorni, fornendo una lunga lista di documenti che certifichino il possesso dei requisiti di legge. Di fatto un vero e proprio “ultimatum”, che potrebbe lasciare fuori tutti i comuni che pur avendo fatto richiesta, non riusciranno a produrre la documentazione richiesta.

Ma non è l’unico punto che si è discusso nella riunione del direttivo dell’Ati svoltasi nei giorni scorsi, nel quale si è parlato anche della creazione degli statuti di una Spa a capitale pubblico o di una società consortile, che dovrebbe subentrare alla gestione di Girgenti acque. Poi si passerà al piano d’ambito e infine al piano finanziario.

Inoltre gli uffici entro il prossimo 3 giugno dovranno consegnare al direttivo, che dovrà valutarle e decidere entro il 6, le varie proposte.