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Attentato mafioso: commando apre il fuoco sull’auto del presidente del Parco dei Nebrodi.


É successo stanotte, si è trattato di un vile attentato. Un commando ha sparato contro le auto della polizia che scortavano il presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci.

Polizia-auto-ANTOCI

I killer sono arrivati a bordo di moto, erano almeno quattro, la scorta del presidente ha risposto al fuoco e a terra nella zona dell’agguato sono rimaste macchie di sangue, segno che qualcuno degli attentari è rimasto ferito. Illesi sia il presidente Franco Antoci. che la scorta. Oltre agli uomini della scorta a sparare sono stati anche gli agenti del commissariato di Santo Stefano di Camastra intervenuti immediatamente. Gli investigatori non hanno dubbi, secondo una prima ricostruzione, il presidente del Parco è stato vittima di un agguato.

Il fatto è successo poco dopo le due, quando la macchina di Antoci, di ritorno da una manifestazione a Santo Stefano di Camastra, è stata bloccata lungo i tornanti di montagna da alcune grosse pietre poste deliberatamente sulla carreggiata per fermare il corteo.

Quando la macchina si è fermata il commando ha aperto il fuoco sulla vettura, a bordo della quale viaggiava il presidente del Parco dei Nebrodi.

É stata quindi, l’auto blindata su cui il presidente del Parco dei Nebrodi viaggiava a salvargli la vita, Giuseppe Antoci infatti, già da tempo era sottoposto a tutela per le serie minacce subite in seguito ai protocolli di legalità messi in atto per evitare la concessione di ampie zone di pascoli alla mafia. L’agguato di questa notte è  avvenuto sui Nebrodi tra Cesarò e San Fratello.

il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, in una nota commenta così l’accaduto:Sono tutti illesi grazie all’azione di coraggio dei poliziotti. L’episodio si lega alla battaglia che con il presidente Antoci stiamo facendo contro la mafia dei pascoli e all’azione di moralizzazione che stiamo portando avanti, che ha già portato a diversi arresti sul territorio. Occorre rafforzare le misure di sicurezza a favore di Antoci e intensificare l’azione di lotta contro la mafia dei Nebrodi, che pensa ancora di essere potente e immune”.

Il governatore della Sicilia inoltre, ricorda che ha conservato la copia fotografica della lettera di minacce che aveva ricevuto nel 2014: Finirai scannato tu e Crocetta”.La lettera di minacce dal contenuto chiaro, era scritta esattamente come nei film con ritagli di giornale incollati su un foglio di quaderno e fu recapitata al presidente del parco dei Nebrodi Franco Antoci nel dicembre del 2014, che dopo averla aperta la consegnò alla polizia scientifica per le indagini del caso.