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Augusta. Dietrofront della sindaca 5stelle: “si piega” a Roma e fa sbarcare i migranti dalla nave Aurelia


Dietrofront del sindaco a 5 stelle Cettina Di Pietro, dopo avere negato lo sbarco, nelle serata di ieri, ha dato l’Ok allo sbarco ad Augusta dei tunisini a bordo della nave quarantena “Aurelia”

Ieri il primo cittadino di Augusta aveva emulato il suo collega sindaco di Trapani, ed aveva firmato un’ordinanza che vietava lo sbarco dei 273 tunisini e dell’equipaggio, che sono a bordo della nave.

La “giravolta” è stata annunciata dallo stesso sindaco Cettina Di Pietro con un lungo post su Facebook: “Si è appena concluso il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presso la Prefettura di Siracusa. Nel corso dello stesso, sono state date ampie ed esaustive rassicurazioni in merito alla tutela della salute e dell’incolumità pubblica. Infatti, a bordo della nave Aurelia, si stanno già effettuando i tamponi, a seguito del risultato dei quali, saranno autorizzati al trasbordo, presso mezzi predisposti dalla Prefettura, solo i migranti risultati negativi al tampone, nel rispetto della normativa e dei protocolli sanitari vigenti. Detti mezzi porteranno immediatamente i migranti alle destinazioni stabilite, tutte fuori dalla provincia di Siracusa. Ultimate le operazioni di trasbordo e rifornimento, la nave ripartirà immediatamente”.

Un dietrofront che i più maliziosi hanno attribuito a qualche telefonata arrivata da Roma che ha rimesso in riga il sindaco ribelle. Stamattina dunque i tunisini  scenderanno ad Augusta, mentre resteranno a bordo i 23 positivi e un altro centinaio di migranti in attesa degli esiti del tampone. Dopo i rifornimenti la nave quarantena ripartirà per Lampedusa per caricare altri clandestini e svuotare parzialmente l’hotspot dell’isola, che ieri contava intorno alle 1400 presenze a fronte dei 192 posti disponibili.

Infine la sindaca di Augusta usando le solite frasi di circostanza ha tentato di dare una giustificazione al suo dietrofront: “Ancora una volta, con spirito di leale collaborazione, è stato possibile contemperare gli interessi della salute, tanto della popolazione locale quanto dei migranti, con quelli di gestione del fenomeno migratorio che interessa ormai da anni le nostre coste”.