Una vittoria oltre le attese quella del Fpo partito di ‘estrema destra che sfiorando il 30% dei consensi, diventa il primo partito austriaco, guadagnando il 13% rispetto alle scorse elezioni. Flop dell’Opv del cancelliere Nehammer, ora alle prese con il rebus governo
‘”Gli austriaci hanno fatto la storia”. ha commentato a caldo Herbert Kickl, leader e portavoce del partito, noto per le sue posizioni contro l’immigrazione, che ha portato l’ultradestra ad un vittoria storica, mettendo con le spalle al muro il grande sconfitto di questa tornata elettorale, il cancelliere popolare Karl Nehammer.
La stampa austriaca ha definito l’esito del voto di ieri un “terremoto politico”, che segue la scia della grande avanzata dell’Afd in Germania.
Con oltre il 29% – secondo i primi dati usciti dalle urne – il Partito della Libertà d’Austria supera ampiamente il 26,9 ottenuto nel 1999 ai tempi Jörg Haider. “Oggi gli austriaci hanno fatto la storia: si sono espressi chiaramente a favore del cambiamento”, commentano a caldo i vertici del partito guidato da Herbert Kickl. Un grande risultato salutato anche dalla Lega: “Siamo estremamente felici per lo straordinario successo degli amici di Fpö, storici nostri alleati. Congratulazioni – commenta Paolo Borchia, capo delegazione al Parlamento europeo – per questo risultato senza precedenti, che conferma la grande voglia di cambiamento dei cittadini nei confronti delle forze di establishment che malgovernano anche a Bruxelles: la famiglia dei Patrioti continua a crescere sempre di più, in tutta Europa. Avanti tutta”.
Crollano invece i popolari dell’Opv: il partito del cancelliere Karl Nehammer si ferma al 26,2% incassando, secondo le prime proiezioni diffuse alla chiusura dei seggi, una debacle di oltre 11 punti rispetto al voto di 5 anni fa. Christian Stocker, il segretario generale, non nasconde il suo disappunto per un’operazione di recupero di voti sulla destra che alla fine è naufragata, ma almeno per ilo momento, chiude le porta a un’alleanza con gli estremisti di destra.
Ma la trattativa per il nuovo governo non è ancora partita: “E’ ovvio che siamo delusi da questi risultati. Ci aspettavamo di più e ora dovremo riflettere su come riconquistare la fiducia degli elettori. Comunque – puntualizza – siamo contrari a formare una coalizione con Herbert Kickl”.
La sinistra tiene ma non sfrutta il clima di grande polarizzazione elettorale: Il Spo (Partito Socialista Austriaco) si attesta al 20,4%, in leggera flessione rispetto alle precedenti elezioni. Klaus Seltenheim, segretario generale del partito si è limitato a lanciare l’allarme rispetto al boom dell’estrema destra: “Oggi – ha detto – è un giorno nero per la democrazia”, aggiungendo che è necessario riconnettersi con gli elettori per ripristinare la fiducia nelle istituzioni democratiche.
Male anche i Verdi, finora al governo con l’Opv, che non vanno oltre l’8,6% e i liberali di Neos, anche loro al 9,1%. Con questi numeri, escludendo sulla carta l’alleanza tra Fpo e popolari, diventa un’impresa molto complicata la formazione di una coalizione.
Il Parlamento che esce oggi dalle urne, se i dati saranno confermati, è fortemente frammentato, nessuna forza politica ha la maggioranza assoluta: l’ultradestra è la prima forza politica, con 57 seggi, secondi i popolari con 51, terzi i socialisti con 41, appaiati i Verdi e i liberali di Neos con 17 seggi ciascuno.
Da oggi inizieranno le consultazioni per la formazione di un possibile governo, un compito diffile per il presidente Alexander Van der Bellen, contrario ad affidare la guida dell’esecutivo a Kickl. In questo contesto così incerto, ovviamente si susseguono le voci sul futuro di Karl Nehammer, ma la situazione rimane fluida e le consultazioni potrebbero rivelare sviluppi inaspettati. I prossimi giorni saranno cruciali per capire come l’Austria gestirà le sue sfide interne e le sue relazioni con l’Unione Europea.
Redazione Fatti & Avvenimenti