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Dopo avergli insegnato a fare le alici salate, ora gli insegniamo a fare i carri: Il carnevale di Sciacca arriva a Tunisi


Non sappiamo se definirla una bella notizia, sta di fatto che molte comunità, difendono le loro peculiarità territoriali, mantenendone i segreti per farne un simbolo esclusivo del luogo, ma Sciacca, pare non condividere questa idea.

Tre carri allegorici saccensi il 20 marzo 2018, sfileranno,ad Hammamet e questa potrebbe essere una buona notizia, ma il retroscena è che i tunisini avranno le parti dei carri a disposizione e vedranno anche le fasi di costruzione e montaggio e quindi le fasi di lavorazione.

L’iniziativa è stata voluta dall’ex assessore Salvatore Monte, che per portare a termine l’idea, ha contattato tre carristi, Pietro Dimino, Michelangelo Spoto e Nicola Russo, i quali da circa due mesi sono in Tunisia e come riferito alla nostra redazione da Monte, stanno costruendo in loco tre minicarri, insegnando di fatto alle maestranze locali, i segreti della lavorazione.

Sciacca con i paesi del nord Africa ha già un precedente, quello della alici salate. In molti negli anni 90, allettati dai bassi costi di mano d’opera e materia prima, impiantarono aziende in loco, insegnando e “tramandando” di fatto le antiche tradizione di un’arte di conservazione a questi popoli che oggi con il loro prodotto, hanno fatto “sparire” le nostre aziende.

Il precedente quindi c’è, ed il rischio è che, anche la costruzione dei carri faccia la fine delle alici. Troppo pessimisti? Può darsi, ma qualcuno una volta disse : “A pensare male spesso ci si azzecca”.