Siamo giunti alla fase conclusiva di queste elezioni comunali per il rinnovo del governo cittadino di Sciacca iniziate llo scorso 11 giugno e che ha portato al ballottaggio Calogero Bono e Francesca Valenti.
E’ iniziato questa mattina alle ore 7:00 e terminerà questa sera alle 23:00 l’election day del ballottaggio di Sciacca che servirà a decidere chi si siederà sulla poltrona più alta del Palazzo di Città. Dalle rilevazioni ufficiali, alle ore 12:00 hanno votato 5.340 elettori saccensi, ovvero il 14,88 % degli aventi diritto al voto.
Ricordiamo che solo oggi si voterà per questa tornata elettorale.
Il 14,88% alle 12:00 è un dato importante. Certo è fisiologicamente in calo rispetto ai 6816 votanti corrispondenti al 18,99% del primo turno, ma come detto è fisiologico, mancando il traino ovvio che portano con sé i candidati al consiglio comunale.
Quindi siamo a circa al 4,11% in meno rispetto al primo turno, ma va considerato anche che in questa giornata afosa tanti sono i saccensi che probabilmente preferiranno un bagno al mare la mattina ed un voto serale, forse più ponderato.
Come di consueto, vi terremo aggiornati sulle prossime rilevazioni dell’affluenza che saranno alle 19:00 e le finali alle 23:00.
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.