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Bassetti: “Errori nel conteggio, chi arrivava in ospedale positivo anche con infarto qualificato morto per Covid”


“Errori nel conteggio dei morti, chiunque arrivasse in ospedale con un tampone positivo, anche se aveva un infarto veniva qualificato come morto per Covid”

A dirlo in una intervista rilasciata nelle puntata di ieri 19 novembre a Mirta Merlino, conduttrice del programma “L’aria che tira” su LA7 è Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e membro dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria.

“Abbiamo sbagliato anche a contare i morti. Abbiamo contato in modo diverso rispetto al resto d’Europa”, ha continuato Bassetti che ha aggiunto: “L’Italia ha sbagliato il conteggio dei morti”.

Affermazioni “forti” rilasciate non da una persona qualunque ma da un membro dell’Unità di crisi Covid. “Quando abbiamo cambiato la metodologia di conteggio dei decessi, – ha continuato Bassetti – stiamo drammaticamente decrescendo come letalità. Ma abbiamo un peccato originale legato a marzo e ad aprile: chiunque arrivasse in ospedale con un tampone positivo, anche se aveva un infarto veniva qualificato come morto per Covid”. Ed ancora: “Se a distanza di 9 mesi non sappiamo guardare indietro e ammettere un errore, continueremo ad essere considerati tra i peggiori d’Europa. Come medico non mi piace, abbiamo una mortalità più alta di quella dell’India. E’ evidente che ci sia un problema soprattutto di conteggio”.

La discussione ha poi toccato il tasto dell’ipotesi di aprire all’arrivo dei medici stranieri ed anche qui Bassetti ha spiegato le sue perplessità: “Siete sicuri che i medici stranieri vogliano venire a lavorare in Italia dove li paghiamo un terzo di quanto li pagano in ogni altro Stato europeo? Il problema non è aprire, il problema è se vengono”.

“I medici italiani sono tra i migliori medici al mondo e chi può scappa all’estero. – Ha concluso il membro dell’Unità di crisi – Li paghiamo meno e li facciamo lavorare di più. In Italia quando fai le cose giuste c’è comunque qualcuno che ti dice che è sbagliato. I medici se ne vanno dall’Italia e fanno bene. C’è un mercato in uscita e non in entrata. Apriamo ai medici stranieri e magari qui verranno quelli di basso livello, da paesi dove non c’è una formazione adeguata”.