Ma a Washington puntano su Giorgia Meloni in considerazione delle dichiarazioni rese. Gli Usa dunque contano do continuare a collaborare con il nuovo governo italiano, convinti che il nuovo premier manterrà la stessa politica estera di Draghi.
Sulla vicenda però restano molti dubbi, bisogna capire se le registrazioni sono state filtrate da membri della coalizione di centrodestra per divergenze interne, o fatte filtrare di proposito su suggerimento di Mosca per ostacolare Meloni e creare uno stato di instabilità permanente in Italia. Il dubbio è riferito dalla pagine del giornale in merito agli audio sul conflitto.
Redazione Fatti & Avvenimenti