⦿ Ultim'ora

Biden straparla a Varsavia, Blinken: “Non vogliamo destituire Putin”. Macron e Erdogan prendono distanze da Presidente USA

Dopo che il Presidente USA Joe Biden a Varsavia ieri ha detto: “Putin macellaio, non può rimanere al potere”, il segretario di Stato Antony Blinken in Israele si è affrettato a correggere il tiro: “Non abbiamo una strategia per un cambio di regime a Mosca”

Questa volta il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, già noto alle cronache per gli scivoloni sulla scaletta dell’Air Force One, per le sue flatulenze in presenza della futura Regina consorte d’Inghilterra, Camilla, duchessa di Cornovaglia e per altre varie gaffes, con le sue parole è riuscito a mettere in imbarazzo persino la sua Casa Bianca.

Ieri a Varsavia, in Polonia, al PGE Narodowy Stadium Joe Biden dopo aver incontrato il premier polacco e i ministri ucraini degli Esteri e della Difesa, ha preso pubblicamente la parola per portare il sostegno USA ai rifugiati ucraini e rassicurare la Polonia sui doveri della Nato in caso di un’improbabile invasione russa.

Ma Joe Biden non si è limitato a parlare solo ai presenti, rivolgendosi a favore di telecamere e stampa alla popolazione russa dicendo: “Voi non siete il nostro nemico” e che il Presidente Vladimir Putin  “non può restare al potere” essendo, secondo Biden, un “macellaio” e un “dittatore che cerca di ricostruire un impero”.

Parole che nella mente di qualsiasi militare ad Est dell’Ucraina sono suonate probabilmente come un “gli Stati Uniti tenteranno di attuare un colpo di stato in Russia e destituire Putin”. Non proprio il modo più furbo di rivolgersi al Presidente di una delle più grandi potenze nucleari al mondo.

La risposta del Cremlino non ha ovviamente tardato ad arrivare, sebbene sia stato usato il linguaggio misurato e composto tipico della Guerra Fredda: “I nuovi insulti di Biden a Putin restringono ulteriormente la finestra di opportunità per ricucire i rapporti tra Russia e Stati Uniti”, inoltre, sulla questione del “Putin non può restare al potere”, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass ha aggiunto: “Non è qualcosa che decide Biden. E’ solo una scelta dei cittadini della Federazione Russa”.

La rabbia di Mosca tuttavia si è misurata veramente nelle reazioni interne. In queste ore, il senatore russo Konstantin Kosachev, presidente della Commissione Esteri della Camera Alta, ha dichiarato: “C’è stato un tempo – ha detto Kosachev – in cui le parole di un presidente Usa avevano un peso, ma ormai non è più cosi”. Vyacheslav Volodin invece, presidente della Duma ha direttamente definito Biden “un isterico e malato” e in un post su Telegram ha scritto che il Presidente USA: “è debole, malato e infelice. I cittadini Usa dovrebbero vergognarsi del loro presidente. Forse è malato. Biden farebbe bene a  sottoporsi a un check-up medico”.

A quel punto era evidente che si fosse passato il segno, tanto che in serata stessa sono arrivate le scuse americane, volte evidentemente a raffredare una situazione che a questo punto rischia veramente di deflaglare con conseguenze imprevedibili. Il segretario di Stato Antony Blinken in Israele ha tentato di fare una magia interpretativa circa le parole – evidentemente inconsapevoli e poco oculate – del suo Presidente: “Penso che il Presidente Biden e la Casa Bianca – ha detto Blinken, citando entrambe le figure e quindi differenziandole – ieri sera abbiano sottolineato semplicemente che Putin non può avere il potere di fare una guerra o impegnarsi in un’aggressione contro l’Ucraina o contro chiunque altro”.

Ma non solo, Blinken ha poi aggiunto in modo totalmente esplicito: “Come ci avete sentito dire ripetutamente, non abbiamo una strategia per un cambio di regime a Mosca”.

Uno scivolone quello di Biden, che non è piaciuto agli alleati della Nato da Parigi a Londra, passando da Ankara.

Durissime parole di biasimo alle posizioni espresse da Biden sono infatti arrivate anche dal Presidente francese Emmanuel Macron che ha dichiarato: “Putin macellaio? Non userei le parole di Biden, non bisogna alimentare una escalation né di parole né di azioni”.

Il presidente francese ha inoltre fatto sapere che “domani o dopodomani” parlerà al telefono con Putin per organizzare un’operazione di evacuazione di civili dalla città di Mariupol. Insomma, per Macron, Putin è un uomo con cui parlare, non uno da minacciare.

Lontana dall’arroganza di Biden anche la Turchia di Erdogan secondo cui bisogna dialogare con la Russia per aiutare a porre fine alla crisi Ucraina. Lo ha detto al forum internazionale di Doha, citato dal Guardian, il portavoce presidenziale della Turchia Ibrahim Kalin aggiugendo: “Se tutti bruciano i ponti con la Russia, chi parlerà con loro alla fine della giornata?”

In Inghilterra invece molti media hanno riportato le dichiarazioni del segretario all’Istruzione, Nadhim Zahawi che ha detto che “sta al popolo russo decidere da chi essere governato”.

Ma i distinguo verso Biden non si fermano qui. L’ex Presidente Donald Trump durante un discorso in Georgia ha affermato che Vladimir Putin, Xi Jinping e Kim Jong-un “sono intelligenti”, mentre “Joe Biden è un debole”. Trump ha inoltre affermato che il Biden “dovrebbe ricusarsi da qualsiasi cosa che abbia a che vedere con l’Ucraina” a causa delle attività del figlio Hunter Biden, accusato dalla Russia e non solo di aver finanziato i laboratori di armi batteriologiche in Ucraina.

Durante il comizio, Trump ha poi avuto ancora parole di apprezzamento per l’intelligenza di Putin: “Mi hanno chiesto se Putin sia intelligente, sì è intelligente, ma secondo Trump, Putin ha commesso “un grande errore” invadendo l’Ucraina, dopo aver fatto una “grande mossa negoziale” schierando 200mila uomini sul confine.