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Boss mafiosi lasciano il 41 bis, Salvini: “Con la scusa del Virus il governo sta facendo uscire i mafiosi di galera”


“Capomafia di Palermo, uomo di Provenzano, esce dal 41bis e va a casa dalla moglie…!‼️ Con la scusa del Virus il governo sta facendo uscire i mafiosi di galera. Aiutaci a fermarli”

Questo il commento di Matteo Salvini su Facebook alla notizia della scarcerazione del boss, il leader della Lega ha poi aggiunto: “Una vergogna nazionale: Francesco Bonura, capomafia di Palermo, condannato a 23 anni, rinchiuso con il 41 bis, uomo di Provenzano è uscito perché rischiava di ammalarsi ed è a casa, ai domiciliari con la moglie. Prima di lui Vincenzo Iasannazzo, condannato per ndrangheta, ritenuto boss di Lamezia Terme. E potrebbe uscire, tra gli altri, anche Nitto Santapaola. E’ una vergogna”.

La notizia è stata anticipata da alcune testate e come prevedibile ha subito acceso un feroce dibattito con accuse al governo Conte.

Tutto parte da un decreto e una circolare emanati dal governo per fare fronte all’emergenza Coronavirus nelle carceri, a seguito del quale il giudice di sorveglianza ha concesso gli arresti domiciliari, sostenendo i motivi di salute, al capomafia di Palermo Francesco Bonura, di 78 anni. L’uomo è stato uno degli imputati del primo maxi processo a Cosa nostra ed è considerato uno dei boss più influenti. Condannato definitivamente in quel processo  a 23 anni per associazione mafiosa e sottoposto al regime del 41 bis: ovvero il carcere duro e per legge non possono usufruire di pene alternative. Almeno fino a oggi.

Bonura che era detenuto al carcere Milano Opera, adesso è tornato a Palermo. Il vecchio boss ha un cancro in fase avanzata, motivo per il quale il magistrato di sorveglianza del capoluogo lombardo ha accolto l’istanza ponendolo ai domiciliari. Secondo il magistrato in carcere sarebbe stato a rischio: “tenuto conto dell’emergenza sanitaria e del correlato rischio di contagio, indubbiamente più elevato in un ambiente ad alta densità di popolazione come il carcere”.

Adesso sempre in conseguenza di questo decreto, rischiano di tornare a casa anche altri boss come Nitto Santapaola, Pippo Calò e Leoluca Bagarella. Da qui lo sfogo di Salvini: “Non si possono cancellare decenni di lotta alla mafia nel nome del virus, con un decreto del governo, che è una vergogna nazionale, li fermeremo fuori e dentro il Parlamento. Io non ci sto. Spero che chi è al Quirinale intervenga, la lotta alla mafia Mattarella la conosce sulla sua pelle”.