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Butera (Cl). Tre cuccioli presi a picconate in testa: uno morto, gli altri due gravi, presi in cura da animalisti


Sembrano non finire mai i gesti di vile inciviltà e atrocità verso gli animali: 3 cani, all’apparenza cuccioli, sono stati barbaramente presi a picconate da ignoti a Butera, dei due sopravvissuti – uno dei quali ha perso la vista e l’altro ha problemi motori – si stanno prendendo cura gli animalisti che li hanno ritrovati e sono già stati trasportati in un’oasi

Dopo i cinque cuccioli “gettati via” appena nati a Sciacca – per i quali purtroppo non c’è stato nulla da fare – la scorsa settimana, adesso nuove notizie di barbarie verso gli animali arrivano da Butera, in provincia di Caltanissetta. A riferire il fatto è stata l’associazione “Oasi ohana: i pelosi di Chiara”:

CANI PRESI A PICCONATE IN TESTA: UNO È MORTO, GLI ALTRI, CON GRAVI DANNI, ENTRERANNO IN OASI

Pensavo di aver visto tutto. E invece ancora non avevo ancora visto niente. A Butera, Caltanissetta, l’11 aprile i volontari di Mazzarino hanno trovato tre cuccioli con i crani sfondati con un piccone.

Soccorsi e condotti in quel luogo speciale che è il Dog Village di Butera, uno è morto a causa delle ferite troppo gravi.

A curare gli altri due é stato il nostro stesso veterinario, Massimiliano Messina, che ha fatto il possibile e l’impossibile. Li ha chiamati #Tik e #Tak, perché mentre li operava le lancette dell’orologio della vita andavano velocissime.

Massimiliano li ha subito posti in coma farmacologico per cercare di attenuare l’enorme dolore che provavano. I piccoli sono rimasti in prognosi ed in coma indotto per circa dieci giorni. Poi, lentamente, sono stati attenuati i sedativi e si è visto un netto miglioramento che da quel momento, giorno per giorno, prosegue. Hanno riportato danni neurologici, uno ha perso la vista e l’altro ha problemi di coordinazione motoria, ma per capirne l’entità e la reversibilità servono esami diagnostici carissimi, come le risonanze, 500 euro a testa solo per la prima.

Massimiliano, che per l’ennesima volta ha dimostrato di avere un cuore che va oltre il suo lavoro, mi ha raccontato questa storia. Non ci ho pensato nemmeno due volte. A giorni i due fratellini entreranno in Oasi. Ci accolleremo le spese, vi chiederemo una mano con una raccolta fondi ad hoc, li rimetteremo in sesto e poi cercheremo un’adozione del cuore.

Hanno visto l’inferno, voglio che vedano in paradiso che avrà l’aspetto di una famiglia, la sensazione del non dolore, il gusto di croccantini e non del sangue che hanno bevuto.

FACCIAMO GIRARE IL PIÙ POSSIBILE QUESTA STORIA!”