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Caltabellotta. “Una città ancora da scoprire” Pipia: “riparte la campagna archeologica sui siti del territorio”


Dopo quattro anni è ripartita la collaborazione tra il Comune di Caltabellotta guidato dal Sindaco Calogero Cattano con la soprintendenza dei Beni Culturali e ambientali di Agrigento

Finalmente è giunto il momento a Caltabellotta di collaborare con la soprintendenza dei Beni Culturali e ambientali di Agrigento, diretta da Michele Benfari e grazie all’operatività dell’archeologa Nuccia Gullì, finalizzata alla ripresa dello studio dei materiali rinvenuti durante le ultime campagne di scavo (2011-2015).

Rosalba Panvini nonché docente di Metodologia della ricerca archeologica dell’Università di Catania ha condotto lo studio dei materiali, grazie ad una convenzione.

La novità in questo 2019 riguarda la predisposizione di un laboratorio di studio finalizzato ad analizzare e catalogare tutti i reperti ritrovati nelle missioni precedenti, al fine di poter riprendere in fase successiva con gli scavi, anche l’area di San Benedetto.

Alle operazioni in corso parteciperanno gli archeologi: Antonino Barbera, Martina Toscano, Giusy Florio, Francesca Florio, Aleandro Vaccaro, Anna Maria De Lucia, Giuseppe Mannino, Barbara Cavallaro.

Secondo l’Assessore del Comune di Caltabellotta Michele Pipia: “ dopo l’ultima missione risalente al 2015, ecco che attraverso una fattiva collaborazione tra Amministrazione comunale, la Soprintendenza di Agrigento e l’Università di Catania, si ritorna a Caltabellotta, per intraprendere quella campagna di studi più volte interrottasi, volta a scoprire le verità ancora nascoste nel sottosuolo”.

“Da decenni – aggiunge Pipia – l’area è interessata da missioni rese possibili solo grazie all’impegno e agli sforzi economici di docenti e studenti accademici, ma ancora rimane tanto da fare per riportare in auge il villaggio indigeno ellennizzato, di cui già parecchie tracce sono state individuate.”

“ L’obbiettivo – continua l’assessore – è quello di trasformare queste missioni da sporadiche a sistematiche, mettendo a disposizione dagli studiosi tutto ciò che può aiutarli ed agevolarli nello studio di analisi e catalogazione dei reperti. Del resto Caltabellotta è uno dei siti, quasi del tutto inesplorati, tra i più importanti per ricostruire la storia della Sicilia che va dalla Preistoria al periodo ellenistico e nello specifico: dal periodo romano fino al Medioevo. Il paese montano è collocato in un luogo strategico, inespugnabile e sulla sommità di un colle a mille metri di altezza, ricco di acqua, lo ha reso il sito ideale per fondare una città: una città ancora da scoprire”.

A breve, verrà sottoscritta una nuova convenzione tra l’ateneo Catanese, il Parco Archeologico della Valle dei Templi, nella cui competenza rientra il sito archeologico di Caltabellotta (San Benedetto- Giubbo) e la Soprintendenza di Agrigento, cui si attesta la tutela del Patrimonio Culturale demaniale. Questa è la soluzione per riprendere la ricerca scientifica, mai interrotta.