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Camastra. Sciolto il Comune per infiltrazioni mafiose: il sindaco Cascià si dichiara estraneo


Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Marco Minniti, a norma dell’articolo 143 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (Tuel), ha deliberato lo scioglimento del consiglio comunale di Camastra, in provincia di Agrigento. Il sindaco è Angelo Cascià.

Camastra, secondo gli inquirenti, è da tempo soggetta alle pressioni di Cosa nostra e Stidda, con le due realtà mafiose che, negli anni, hanno alternato periodi di scontri ad altri di convivenza. La commissione prefettizia chiamata a valutare l’infiltrazione mafiosa nelle attività dell’amministrazione guidata dal sindaco Angelo Cascià, che si era insediata la scorsa estate, ha confermato questa tesi.

In particolare al centro delle verifiche è finito il clan guidato da Rosario Meli, arrestato a luglio nell’operazione Vultur insieme al figlio e ad altre tre persone. In diversi passaggi di quell’inchiesta, i sodali del capomafia, hanno confermato che il candidato sul quale puntare per le elezioni del 2013, Fosse Cascià, che poi in effetti fu eletto. Angelo Cascià, da parte sua, ha dichiarato di non avere mai cercato appoggi di questo tipo.