Mossa politica da manuale per la maggioranza che dopo le dure polemiche sulla ZTL, oggi interviene “mettendoci una pezza” sia facendo mea culpa, sia alzando il tiro, scaricando strumentalmente non si capisce bene che responsabilità alla ex giunta Di Paola, che non è più in carica. Ma attenzione, tutto normalissimo, siamo in politica, e chiunque altro avrebbe fatto lo stesso.
La maggioranza scrive: “Ieri è accaduto nella nostra città un fatto che, senza rischio di smentita, definiamo politicamente rivoluzionario – si spingono a dire i consiglieri della Valenti – : Un’amministrazione comunale, appena insediata, dinanzi al primo minimo disagio, peraltro non determinato da volontà politica, ha manifestato pubblicamente le proprie scuse per i disagi subiti dai cittadini”.
“Non certamente un atteggiamento a cui Sciacca e i saccensi erano abituati, avendo dovuto subire generazioni di amministratori unti dal Signore, incapaci di fare autocritica perfino dinanzi all’evidenza dei fatti.
Sia ben chiaro: è innegabile che nella giornata di ieri l’altro si sono manifestati dei disagi nell’attuazione della Ztl in centro storico, disagi che devono non ripetersi più.
Dopodiché la nostra amministrazione è stata eletta per segnare un momento di netta discontinuità e di cambiamento con il più recente passato, nel rispetto del programma elettorale premiato dai cittadini: avevamo detto che gli orari della ztl sarebbero cambiati, che era un assurdo iniziare alle18,penalizzando oltre misura i commercianti e non producendo alcun vantaggio ai cittadini.
Lo abbiamo detto e lo abbiamo fatto; pertanto, coerentemente con quanto promesso in campagna elettorale, abbiamo si da subito modificato gli orari di attuazione della zona a traffico limitato, iniziando il servizio alle 20:00 e concludendo alle 1:00 e poi, successivamente, nel periodo più caldo di Agosto, alle 2:00 del mattino.
Purtroppo non è stato possibile attivare il servizio di bus navetta a causa dei debiti con la Aeternal lasciati in eredità da chi è venuto prima.
Allo stesso modo dovremo occuparci dell’atavico problema della mobilità nelle zone di mare, problema che risolveremo anche a costo di assumere scelte radicali, pur di garantire infine a cittadini e turisti aree di parcheggio pubblico, consentendo al contempo una transitabilita’ sicura a tutti; interessi pubblici che nessun interesse privato può più impedire.
Dspiace dover constatare il tono oltremodo polemico, ai limiti del rancoroso, da parte di soggetti che, scrivendo certe cose, dimostrano solo una cosa sola, ovverosia non aver ancora digerito la sconfitta.
Capiamo che essendo figli della terra di Pirandello abbiamo il paradosso nel sangue; ma c’è un limite a tutto nella vita.. quel limite è non offendere il buon senso dei cittadini, i quali sanno perfettamente a chi addebitare le responsabilità dello stallo politico e amministrativo in cui vive la città e che non più tardi di alcune settimane a dietro hanno espresso il loro giudizio politico nei confronti di soggetti,che oggi farebbero meglio ad assumere un contegno più sobrio; forze politiche dalle quali ci aspettiamo piu serenità di giudizio, visto che la campagna elettorale è finita e, se possibile, meno attacchi rancorsi e più collaborazione, atteggiamento di cui beneficierebbe solo la città”.
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.