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Capitaneria Porto Empedocle: record di multe per €.26.881,50 ai diportisti di Sciacca, Licata e Lampedusa


La Capitaneria di Porto di Porto Empedocle con le sue articolazioni territoriali di Sciacca, Licata e Lampedusa ha effettuato controlli mirati a verificare il rispetto delle norme si sicurezza balneare, al fine di contrastare l’incivile fenomeno del diportismo selvaggio

Sono numerose le imbarcazioni da diporto nelle coste agrigentine che violano il divieto delle ordinanze balneari che impongono una distanza dalla costa di almeno 200 metri, ovvero nelle aree destinate ai bagnanti, e ciò sia per la sicurezza degli stessi che per il rispetto dell’ambiente.

Nonostante i numerosi appelli, anche televisivi, da parte del Comandante della Capitaneria di Porto C.F. Gennaro FUSCO, l’inciviltà e l’atavica voglia di violare le norme ha portato alla elevazione di numerosissimi verbali dai parte dei mezzi della Guardia costiera che quotidianamente operano lungo tutto il litorale agrigentino.

I diportisti sono stati individuati e sanzionati in ogni anfratto più remoto della costa. L’attività di contrasto della Capitaneria di porto ha portato all’elevazione, dall’inizio della stagione estiva, di oltre 100 verbali di illeciti amministrativi, un numero eccezionale ma che diventa la cartina di tornasole della inciviltà dei proprietari delle imbarcazioni da diporto.

Le multe per l’intero compartimento hanno raggiunto la cifra record di €.26.881,50. Nelle operazioni di controllo sono stati impiegati 11 mezzi nautici, tra motovedette e battelli costieri, per 458 ore di moto, con l’utilizzo di 54 militari che hanno scandagliato senza sosta e continueranno per tutta la stagione balneare, l’intero territorio agrigentino.

Ciò che preme sottolineare – dice il Comandante Gennaro Fusco – è l’importanza del rispetto delle regole per evitare una serie di spiacevoli conseguenze, in primis la sicurezza fondamentale dei bagnanti che si vedono sfiorare dalle imbarcazioni che pur di avvicinarsi alla costa violano l’ordinanza; inoltre le unità da diporto rilasciano residui oleosi nelle aree dedicate ai bagnanti e non rispettano l’ambiente. Altro aspetto molto grave è l’assoluto mancato rispetto dei divieti di interdizione delle zone ove insistono i costoni franosi, laddove non si può giungere da terra, triste fenomeno anche questo, con i diportisti scellerati che decidono di arrivarci via mare non curanti dei divieti esistenti”.