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Caro-vita. Proteste oggi in Inghilterra: “85% di scuole chiuse per sciopero, manifestazione sindacale più grande degli ultimi 10 anni”

E’ già stata definita la più grande agitazione degli ultimi 10 anni: 500mila persone coinvolte in scioperi, scuole chiuse e treni fermi in tutto il Regno Unito per dire basta alla crisi economica e chiedere l’aumento degli stipendi

La Gran Bretagna sta vedendo oggi quella che è stata definita come la più grande protesta sindacale degli ultimi dieci anni nel settore pubblico. Sul piede di guerra soprattutto gli insegnanti che hanno sciperato – si parla di 200mila educatori – e protestato per le strade di Londra insieme a centinaia di migliaia di lavoratori fra funzionari – anche ministeriali – e addetti ai trasporti per chiedere che i loro stipendi vengano adeguati al caro-vita inglese, con l’inflazione galoppante ed il caro-energia che imperversano nel Regno Unito.

Proprio a causa dello sciopero in massa degli inseganti circa l’85% delle 23.000 scuole statali in Inghilterra e Galles risulta chiuso del tutto o in parte. Duramente colpiti anche i trasporti, con i treni e le metropolitane ferme a causa dello sciopero dei macchinisti di ben 14 compagnie ferroviarie diverse, coi media del Regno Unito che diffondono immagini delle stazioni di Londra deserte. Fermi inoltre anche gli autobus con anche gli autisti in sciopero.

Come se non bastasse inoltre, disagi anche negli aeroporti, con code ai controlli dei documenti per uno sciopero del personale di frontiera. Infine, Aslef, il sindacato nazionale dei trasporti ferroviari, ha annunciato un altro sciopero di 24 ore anche per venerdì 3 febbraio.

I sindacati hanno stimato che le mobilitazioni di oggi riguarderanno fino a 500mila persone, con decine e decine di picchetti di protesta che sono stati organizzati dai sindacati di fronte alle sedi dei ministeri, come quello dell’Istruzione, e davanti alle università, in quanto è coinvolto nell’agitazione anche il personale degli atenei. 

Intanto continua il muro contro muro fra il governo conservatore e le union, con le proteste di oggi che si inseriscono perfettamente in una più ampia e trasversale ondata di scioperi che va ormai avanti dalla fine dell’anno scorso contro i tagli ai servizi pubblici, il caro-vita e la richiesta dell’adeguamento degli stipendi.

Il ministro dell’Istruzione di Londra, Gillian Keegan, ha criticato la protesta degli insegnanti secondo lei “non necessaria” in quanto le trattative sono in corso e l’esecutivo ha offerto la disponibilità per un aumento dei salari, tuttavia negli ultimi due mesi hanno protestato anche migliaia di infermieri e infermiere, fisioterapisti, postini, autisti di mezzi pubblici, il personale delle ambulanze e già proprio gli insegnanti.