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Caso Boccia, Sangiuliano indagato dalla Procura di Roma: peculato e rivelazione di segreto le accuse contestate

L’ex ministro Gennaro Sangiuliano è indagato per peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio dalla procura di Roma per il coinvolgimento di Maria Rosaria Boccia nelle attività istituzionali senza che ne avesse titolo

Lo scrive il Corriere della sera . Secondo il quotidiano romano l’iscrizione nel registro degli indagati della Procura capitolina guidata da Francesco Lo Voi, nasce dalla denuncia presentata dal deputato di Avs Angelo Bonelli la scorsa settimana al posto di polizia di Montecitorio. Questa mattina il fascicolo sarà trasmesso al tribunale dei ministri, competente per gli atti compiuti dall’ex titolare del Mic nell’esercizio delle sue funzioni. Gli inquirenti dovranno chiarire l’eventuale coinvolgimento di Sangiuliano di Maria Rosaria Boccia, nelle sue attività istituzionali senza che lei ne avesse titolo. Anche la Corte dei Conti del Lazio ha aperto a suo carico un fascicolo per danno erariale in relazione alle eventuali spese con denaro pubblico sostenute per l’imprenditrice di Pompei.

Le verifiche della Procura dovranno chiarire chi ha pagato i viaggi, i soggiorni e le cene della 41enne quando ha accompagnato l’ex ministro negli ultimi mesi di attività e stabilire se ci sia stata una distrazione di soldi pubblici per fini impropri. Sotto la lente di ingrandimento i viaggi in Liguria e in Puglia per presenziare a festival e meeting finanziati dallo stesso ministero.

Sangiuliano ha già spiegato che le spese erano a carico degli organizzatori, che sarebbero comunque soldi pubblici, ma in questo caso ci sarebbe da stabilire ha chi attribuire l’illecito. Controlli saranno fatti anche sull’uso della auto blu del ministro per gli spostamenti della Boccia ai grandi eventi. L’ultima ipotesi è che Sangiuliano abbia inserito nei rimborsi che gli spettano per le missioni anche la quota parte per la sua ospite.

Sempre secondo quanto riporta il Corriere della sera, anche i pm della magistratura contabile coordinati dal procuratore Paolo Rebecchi, indagano sugli stessi fatti. “Sono lieto che la Corte dei Conti possa accertare la correttezza dei miei comportamenti. Ribadisco: non un euro pubblico è stato speso e lo dimostrerò carte alla mano”, ha commentato Sangiuliano.

Inoltre la magistratura penale ha iscritto Sangiuliano per rivelazione e utilizzo di segreto d’ufficio, presumendo l’accesso avuto da Boccia a informazioni riservate del ministero, con riferimento in particolare all’organizzazione del G7 della Cultura a Pompei.

La Procura di Roma attende anche la denuncia che l’ex ministro ha annunciato di voler presentare per le “indebite pressioni” ricevute per mano di Boccia a partire dal post in cui il 26 agosto rivelava la nomina, poi non formalizzata, a sua consigliera. L’avvocato Silverio Sica ribadisce di star raccogliendo e mettendo in fila tutti i passaggi mediatici con cui l’imprenditrice ha spinto Sangiuliano alle dimissioni, arricchendoli anche di un excursus sul passato della donna, che aveva già cercato di accreditarsi presso altri ministeri.

L’ipotesi è quella della tentata estorsione e della violazione della privacy (le rivelazioni su altre presunte relazioni dell’allora ministro) ma, sottolinea il legale, “ci rimettiamo ai pm per le valutazioni del caso”. Anche Beatrice Venezi ha annunciato una querela per diffamazione contro Boccia, che l’ha accusata di conflitto di interessi per il doppio ruolo di consigliera del Mic e direttrice dell’orchestra al concerto per il G7.