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Castelvetrano. A fuoco baraccopoli con 350 migranti all’interno dell’ex cementificio: un morto

Per i Vigili del Fuoco intervenuti: “E’ verosimile che l’incendio abbia preso origine da un gruppo elettrogeno, durante una manovra di rabbocco del carburante, dunque, la causa non sarebbe dolosa, ma accidentale”

Un terribile incendio, pare di natura accidentale, si è sviluppato ieri sera, verso le 23:30 all’interno dell’ex cementificio ‘Calcestruzzi Selinunte’ di Castelvetrano, attualmente trasformato – con i suoi 3000 mq – in una baraccopoli abusiva dove erano stanziati circa 350 lavoratori stagionali extracomunitari.

Durante i soccorsi è stato purtroppo rinvenuto il corpo carbonizzato di un uomo, pare di origini sub-sahariane, la cui identificazione è ancora in corso.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e ben quattro squadre dei Vigili del Fuoco provenienti da Mazara del Vallo, Marsala, Salemi e Trapani con nove mezzi al seguito che hanno spento le fiamme e bonificato la zona.Secondo le testimonianze raccolte è verosimile che l’incendio abbia preso origine da un gruppo elettrogeno, durante una manovra di rabbocco del carburante”, la causa, quindi “non sarebbe dolosa, ma accidentale”.  A dirlo sono stati gli stessi Vigili del Fuoco intervenuti.

L’ex Calcestruzzi è da tempo abbandonata e da anni veniva occupata dai migranti che raggiungono Campobello di Mazara per la raccolta delle olive. Già per la nuova campagna di raccolta lo avevano occupato con tende di fortuna e alloggi di cartone, eternit e legno. In molti sono riusciti a mettersi in salvo, uscendo in tempo prima che le fiamme avvolgessero l’intero campo e si sono riversati nelle strade, dove hanno trascorso la notte. Il fuoco ha distrutto alloggi di fortuna, baracche e anche due automobili di proprietà dei migranti lì stanziati, inoltre sono stati seriamente danneggiati dalle fiamme anche alcuni magazzini limitrofi all’ex Calcestruzzi.