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Castelvetrano. Sequestra e minaccia un giovane con bottiglia di acido per motivi di gelosia: arrestato


I Carabinieri di Castelvetrano, hanno arrestato, in flagranza di reato, un giovane di 24 anni con l’accusa di violenza privata e sequestro di persona

L’arresto di Nicolò Ciulla di Castelvetrano, è stato eseguito nella giornata di domenica 25 agosto scorso. Secondo i militari dell’Arma il giovane con precedenti di polizia in materia di stupefacenti, ha chiesto alla vittima di accompagnarlo in ospedale, poiché aveva un malore che gli impediva di guidare.

Una volta all’interno dell’auto, il Ciulla rivelava le sue vere intenzioni: aveva finto il malore per ritrovarsi solo con la vittima, che a suo dire, stava creando non pochi problemi alla sua relazione sentimentale importunando la sua fidanzata. A quel punto, estraeva e puntava alla testa della vittima una pistola scacciacani marca “Bruni” mod. P4 cal.8, oltre ad una bottiglia in plastica contenente acido, minacciandolo di fargliela pagare.

La vittima, tuttavia, non si lasciava intimorire dalle minacce del Ciulla e si dirigeva verso la Compagnia Carabinieri di Castelvetrano e non appena arrivato con un movimento repentino, scendeva dalla macchina e correva verso i militari in procinto di intraprendere il servizio di pattuglia, che intervenivano prontamente bloccando e disarmando il Ciulla.

Nel corso della successiva perquisizione, il Ciulla veniva trovato in possesso, oltre che della citata pistola scacciacani e della bottiglietta di acido, anche di un caricatore con 8 cartucce cal.8 a salve, ulteriori 4 cartucce dello stesso calibro, un coltello a serramanico di cm 16,5 e un martello.

Successivamente i Carabinieri hanno ritirato, a titolo cautelativo, n.1 fucile legalmente detenuto da Ciulla Nicolò con n.298 cartucce cal.12 e n.62 cartucce cal.20, nonché n.7 fucili e n.10 cartucce a palla unica cal.12 e n.5 cartucce a palla unica cal.20 legalmente detenute dal padre dello stesso.

L’arrestato, dopo le formalità di rito e su disposizione della competente Autorità Giudiziaria veniva sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di udienza di convalida, nel corso della quale gli è stata applicata la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa.