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Catania. In 30 contro 1. Studente di destra pestato: 5 indagati dei centri sociali, anche una ragazza


Il giovane era stato pestato a sangue il 21 marzo scorso davanti all’istituto scolastico De Felice mentre distribuiva pacificamente dei volantini per un corteo organizzato in occasione della Festa del Tricolore

Nella foto: il giovane aggredito Enrico Maccarone (riquadro giallo), sullo sfondo l’istituto De Felice di Catania davanti al quale si è consumata l’aggressione.

Forse questa volta la sinistra vigliacca, i “compagni”, che odiano ed occupano edifici abusivamente, pagheranno. Oggi gli agenti della DIGOS della Questura etnea hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare emessa del G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Catania, su richiesta della Procura, nei confronti di cinque soggetti tutti minorenni, tra i 16 e 18 anni, di cui una di sesso femminile. Per uno di essi è stato disposto il collocamento in comunità, mentre per gli altri la misura della permanenza in casa.

I 5 sono ritenuti responsabili del reato di lesioni personali gravi in concorso, con le aggravanti dell’ aver commesso violenza in più persone riunite, dell’aver agito con crudeltà e per motivi abietti ed infine dell’aver agito con armi avendo più persone utilizzato caschi da motociclista.

I fatti risalgono al 21 marzo scorso e si riferiscono al gravissimo episodio del brutale pestaggio del giovane di destra Enrico Maccarone. L’aggressione si è consumata prima dell’entrata degli studenti nell’istituto scolastico De Felice di Catania, dove Maccarone stava effettuando un volantinaggio volto a pubblicizzare un corteo di studenti identitari, previsto per giorno 22, Festa del Tricolore.

Come riferiscono gli agenti della Digos, il ragazzo si è visto oggetto: “di un vero e proprio pestaggio ad opera di circa 30 ragazzi di entrambi i sessi”.

A ricostruire le drammatiche fasi di quella vigliacca aggressione politica è la stessa Questura di Catania: “Lo studente di destra è stato colpito in pieno volto da un pugno sferrato da uno dei ragazzi, mentre una ragazza gli prendeva i volantini intimandogli di non consegnarli a nessuno, poi si aggiungevano numerosi altri giovani che gridavano ad alta voce, istigandosi vicendevolmente; inoltre, mentre il giovane era ancora a terra, molti lo colpivano al viso con caschi da motociclista pur sanguinando vistosamente e sebbene chiedesse aiuto implorando di smettere”.

A seguito del vero e proprio pestaggio, il giovane ha dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari ed ha riportato la frattura composta dello zigomo sinistro con ferita lacero contusa ed una contusione periorbitaria destra.

Le immediate indagini avviate dalla DIGOS hanno permesso di appurare che l’aggressione perpetrata aveva un chiaro sfondo politico-ideologico, dettato dall’opposta appartenenza degli aggressori, molti dei quali già noti quali militanti dei collettivi studenteschi, ovvero articolazioni dei centri sociali “Liotru” e “Colapesce” i quali abusivamente occupano strutture site nel centro storico catanese.

“Il fine ultimo degli aggressori, emerso sin da subito, era quello di impedire la pubblicizzazione di un corteo attraverso il quale si sarebbe dovuto commemorare l’Anniversario dell’Unità d’Italia”, scrivono dalla Questura.

La celere risposta della DIGOS della Questura di Catania, dietro coordinamento della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, ha pertanto fornito, con le odierne misure, una risposta la cui tempestività è volta prima di tutto ad evitare una pericolosa spirale di violenza politica, scongiurando i rischi, sempre dietro l’angolo, di un ritorno al passato che il Paese vorrebbe aver consegnato definitivamente alla storia”.