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Catania. Truffe assicurazioni, incidenti domestici fatti passare per stradali: 5 arresti, 36 indagati tra cui medici e avvocati


Cinque persone sono state arrestate nell’ambito dell’indagine “Fake crash” sulle truffe alle assicurazioni. Gli indagati sono 36 tra cui medici e avvocati: semplici incidenti domestici erano fatti passare per stradali con falsi certificati medici

I carabinieri su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, nell’ambito di procedimento penale che vede indagati 36 soggetti per reati contro il patrimonio e falsità in atti, questa mattina, hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip.

Questi i destinatari dei provvedimenti: Pietro Bellaprima, del 1964, custodia cautelare in carcere; Giuseppina Ferrigno, del 1974, agli arresti domiciliari; Epifanio Rapisarda, del 1954, agli arresti domiciliari; Agata Zingarino, del 1974, agli arresti domiciliari; Claudia Maria La Porta, del 1973, misura interdittiva per mesi sei mesi dell’esercizio della professione forense; nonché, la contestuale notifica a tutti gli indagati dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

I soggetti destinatari della misura cautelare sono stati sottoposti a indagini dal giugno 2017 al gennaio 2019, per aver costituito una associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di vari delitti, quali: fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona e falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità.

Gli investigatori si sono avvalsi di mirate attività d’intercettazione e servizi dinamici, corroborate da acquisizioni documentali, che hanno permesso di documentare, dettagliatamente, come a Catania fosse operante un sodalizio criminale decisamente avviato a progettare, organizzare e denunciare incidenti stradali falsi in tutto, in parte o alterandone le conseguenti attività istruttorie.

La compagine delinquenziale, promossa e organizzata da Pietro Bellaprima, coadiuvato da Giuseppina Ferrigno e Claudia Maria La Porta (ambedue avvocati del foro di Catania), Epifanio Rapisarda (medico legale/neurologo di Catania) e da Agata Zingarino, era finalizzata all’organizzazione di falsi sinistri stradali, per i quali venivano richiesti importanti risarcimenti monetari alle assicurazioni interessate, per poi ripartirne l’illecito provento fra i vari attori.