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Cede l’altalena e travolge una bambina di 12 anni: muore poco dopo l’arrivo in ospedale. Procura apre inchiesta

Una bambina di appena 12 anni è morta travolta dalle travi in legno di un altalena sulla quale stava giocando: la procura apre un’inchiesta

È accaduto ieri sera, mercoledì, tra le 18:30 e le 19, nel cortile interno dell’oratorio parrocchiale, di San Pelino, una frazione di circa duemila abitanti a pochi chilometri da Avezzano, nella Marsica.

Alessia Prendi una bambina di 12 anni di origini albanesi, ma da diverso tempo in Italia, è morta all’oratorio colpita dalla trave dell’altalena sulla quale si stava dondolando. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, la piccola stava giocando sull’altalena nel cortile interno dell’oratorio parrocchiale, luogo di ritrovo per molti ragazzini, quando all’improvviso i due pali verticali e una trave orizzontale, su cui era legata la seggiola sono crollati. Alessia è stata travolta dalla struttura ed è rimasta a terra, ansimante, ma incosciente.

I primi ad accorgersi della tragedia sono stati gli altri bambini, che in quel momento stavano giocando come lei tra il prato e i campetti di calcio, subito è arrivato un uomo che, da un muretto poco distante dov’era seduto, si era reso conto della gravità della situazione ed è subito intervenuto, prendendo la bambina in braccio e prestando i primi soccorsi. Infine la 12enne è stata stabilizzata, sottoposta a manovre rianimatorie, poi trasportata all’ospedale di Avezzano, dove però a causa dei gravi traumi interni riportati, poco dopo è deceduta.

La Procura di Avezzano ha aperto un’inchiesta sulla morte di Alessia Prendi. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo, ma al momento non vi sono persone iscritte sul registro degli indagati. Il pm, Maurizio Maria Cerrato, ha presieduto stamattina un vertice con gli inquirenti e vuole attendere, probabilmente domani, che sia completa la prima ricognizione sulla vicenda. Il nodo è capire a chi ascrivere eventuali ipotesi di responsabilità: l’oratorio è di proprietà della Curia, ma a quanto pare la gestione era stata demandata al Comune, per il tramite di una cooperativa. In questo senso oggi i carabinieri hanno acquisito i primi atti rimessi al magistrato.